Per attrarre i giovani i campioni olimpici all’Ateneo Veneto

L’annuncio di Scarante all’apertura dell’anno accademico Più di trecento ospiti per la prolusione dello storico Barbero 

Ateneo Veneto gremito, con circa 300 persone «prenotate», tanto che è stato necessario attivare uno schermo al primo piano per chi non è riuscito a entrare in aula magna per l’inaugurazione del 206° Anno Accademico dell’Ateneo Veneto, il primo aperto dal neopresidente Giampaolo Scarante, nominato solo da pochi mesi. Ma ad attrarre un pubblico così numeroso e illustre - presenti, tra gli altri, il presidente della Biennale Paolo Baratta, il rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi, il vicesindaco di Venezia Luciana Colle, il presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa Bruno Bernardi - è stato anche il calibro del personaggio a cui è stata affidata la prolusione. Lo storico medievale Alessandro Barbero, ordinario all’Università di Torino, ma particolarmente noto al grande pubblico per la partecipazione a programmi televisivi come Superquark e a cicli di Raistoria, oltre che autore di alcuni romanzi storici di successo.

E il tema scelta per la sua conferenza era in qualche modo un «assist» a Scarante, che è stato a lungo ambasciatore italiano in Turchia, a Istanbul. Perché il professor Barbero ha parlato nella sua prolusione della figura di Marcantonio Barbaro - «bailo» e cioè ambasciatore, oltre che rappresentante commerciale della Serenissima proprio a Costantinopoli, alla metà del Cinquecento, ai tempi della Guerra di Cipro che vide Venezia perdere alla fine quell’isola, nonostante la vittoria di Lepanto - e della sua amicizia con Mehmet Pascià, il Gran Visir del tempo nella capitale dell’impero ottomano. Ma prima Scarante ha brevemente ricordato i prossimi appuntamenti dell’Ateneo anche per rilanciarlo tra i giovani e come luogo di incontri internaziali. Ospitando prossimamente i «medagliati» italiani alle ultine Olimpiadi invernali a Pyeongchang, nella Corea del Sud. E ospitando il 23 maggio la riunione dell’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Nominati e premiati anche i nuovi soci dell’Ateneo: Martina Cavallarin, Giorgio Cichellero Fracca, Igor Cognolato, Gino Gerosa, Mauro Marzo, Guido Moltedo, Antonella Panni, Riccardo Savio, Luigi Sperti, Lucio Sponza e Pasquake Ventrice. Ma tornando a Barbaro - tra i committenti di quella Villa omonima a Maser - costruita da Andrea Palladio e affrescata da Paolo Veronese - e ai sui rapporti più che amichevoli con il Gran Visir, a dispetto delle vicende belliche tra l’Impero ottomano e la Repubblica veneta, Barbero si è soffermato anche sui criteri di selezione della classe dirigente turca che, a differenza della nostra, non privilegiavano discendenza e lignaggio, ma al contrario solo il merito. Andando a scegliere i futuri dignitari tra pastori e contadini di origine cristiana delle province ottomane, selezionati e accuratamente formati, fino a «premiarne» solo i migliori.E sui modi ingegnosi con cui il Barbaro riusciva a carpire e poi a inviare informazioni a Venezia - che arrivavano comunque circa un mese dopo - sulle intenzioni turche, fino a quando, proprio durante la guerra di Cipro non dovette vivere nel suo palazzo a Costantinopoli con porte e finestre sbarrate proprio per non avere contatti con l’esterno.

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