Per arginare l’uso delle slot Maniero sceglie l’ordinanza

MIRA. Giro di vite del Comune di Mira sulle slot machine. Il sindaco Alvise Maniero ha firmato infatti un’ordinanza che impone vincoli sempre più precisi per contrastare un fenomeno delicato e...

MIRA. Giro di vite del Comune di Mira sulle slot machine. Il sindaco Alvise Maniero ha firmato infatti un’ordinanza che impone vincoli sempre più precisi per contrastare un fenomeno delicato e dilagante come quello della ludopatia. L’orario di esercizio della sale-gioco di Mira è stato perciò fissato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22 di tutti i giorni, compresi i festivi. Gli stessi orari valgono per tutti gli apparecchi da gioco con vincita in denaro collocati nei pubblici esercizi, nelle sale-commesse e nelle attività commerciali. Fuori da questi orari gli apparecchi devono essere spenti. Sul rispetto dell’ordinanza vigilano polizia locale e carabinieri, per i trasgressori è prevista una sanzione amministrativa da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro. In caso di violazioni particolarmente gravi o di recidiva, potrà essere applicata la sospensione da uno a sette giorni del funzionamento degli apparecchi o, nel caso delle sale-giochi, dell’intera attività. L’ordinanza disciplina gli orari di esercizio delle sale-giochi e degli apparecchi con vincita in denaro è la concreta conseguenza del regolamento comunale sul gioco d’azzardo approvato all’unanimità dal Consiglio comunale.

Bisognerà vedere però se il sistema delle ordinanze reggerà al primo ricorso al Tar. Da parte sua il Comune si dice sicuro. «Queste limitazioni sono molto importanti perché la ludopatia è una gravissima malattia: i nostri Servizi Sociali assistono sempre più spesso casi di famiglie rovinate per via del gioco d’azzardo», sottolinea l’assessore alle Politiche sociali, Francesca Spolaor, «Per questo motivo va contrastata con ogni strumento possibile».

Lo scorso dicembre il Consiglio comunale aveva stabilito le distanze minime per l’installazione di nuove macchinette nei bar e nei negozi, 500 metri da scuole, chiese e altri servizi pubblici e luoghi d’aggregazione; 300 metri dai centri storici di Mira e delle frazioni. (a.ab.)

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