Pensioni da rivalutare incombe la prescrizione
Il conto alla rovescia è cominciato. I pensionati che vogliono mantenere intatto il proprio credito con l’Inps in relazione al blocco delle rivalutazioni deciso dal governo Monti e bocciato dalla Corte Costituzionale devono farlo entro la fine di quest’ anno. Per questo lo Spi–Cgil di Venezia invita i diretti interessati a rivolgersi ai propri uffici per richiedere il relativo modulo da compilare e da inviare all'Ente previdenziale.
In provincia i pensionati che hanno subìto il blocco e che hanno ricevuto solo un rimborso parziale (mediamente il 20% di quanto dovuto) sono poco meno di 82 mila (quasi un terzo di tutti i pensionati veneziani) e avanzano in media ancora 3 mila e 500 euro. Cifre importanti, insomma. Lo Spi Cgil del Veneto (come in altre regioni) ha promosso quattro ricorsi “pilota” per il recupero di tutti i soldi "persi" con il blocco della rivalutazione delle pensioni superiori a poco più di 1.400 euro mensili lordi negli anni 2012 e 2013 (legge Monti-Fornero). Come è noto il blocco è stato “bocciato” dalla Corte Costituzionale con una sentenza che ha stabilito l’obbligo per lo Stato di risarcire i pensionati. Mentre il governo Renzi, con la legge 109/2015, ha restituito in minima parte (in media 20%) quanto dovuto, e solo agli anziani con un reddito compreso fra i 1.400 e i 3.000 euro lordi mensili.
Spi Cgil che, con i ricorsi pilota, punta su una nuova sentenza della Corte Costituzionale, la quale imponga al governo di restituire tutto il maltolto ai pensionati italiani. Ed è in tale ambito che si inserisce la campagna “Occhio alla prescrizione” lanciata dallo Spi Cgil Veneto. I tempi della giustizia sono molti lunghi e quindi, al fine di poter ottenere per intero gli arretrati, in caso di pronunciamento favorevole ai pensionati della Corte Costituzionale, è necessario bloccare i tempi della prescrizione che scatta il 31 dicembre. I pensionati che nel 2012/2013 hanno subito il blocco della rivalutazione del proprio trattamento pensionistico (per una o più pensioni) dovranno inviare una raccomandata, con ricevuta di ritorno, all’Inps entro il 31 dicembre. Oltre questa data eventuali richieste di rimborso si possono comunque presentare, fermo restando che, più il tempo passa più i rimborsi diminuiscono di valore.
«L’accordo firmato il 28 settembre scorso si è ripreso il cammino del confronto con il governo sul valore delle pensioni e sul sistema previdenziale» sottolinea Angiola Tiboni, segretario generale dello Spi metropolitano di Venezia «Ma quella del blocco delle rivalutazioni rimane una partita aperta che pesa come un macigno sui redditi dei pensionati».
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