Pensa di iscriversi all’università attraverso l’ex Cepu Studente risarcito
il caso
Voleva riprendere in mano quegli esami che aveva dato a Medicina e cercare un nuovo sbocco universitario, con una laurea in Biologia. Così, per trovare un accompagnamento nel nuovo corso di studi, un giovane mestrino si era rivolto alla società Studium (ex Cepu, di cui ha rilevato l’azienda), firmando un contratto di 8 mila euro, che prevedeva - spiega l’avvocato Enrico Cornelio - «la possibilità di seguire una serie di corsi universitari ad integrazione degli esami dati, comprendenti una prestazione di assistenza allo studio e lezioni da tenersi in sede». Le cose però si sono presto complicate, tanto che lo studente si è rivolto al legale per far causa a Studium: nei giorni scorsi la sentenza del Tribunale di Treviso (competente per la sede societaria), che ha annullato il contratto, ordinando a Studium Srl di risarcire all’aspirante biologo la somma pagata, più 3 mila euro di spese legali.
I fatti risalgono al 2018: ma cosa è accaduto?
«Succede che nella realtà Studium Srl non è un’università, non ha organizzazione didattica, ma è semplicemente il procacciatore di affari di una delle varie università telematiche oggi esistenti», spiega l’avvocato Cornelio, «in questo caso, E-Campus che ha un proprio statuto, una propria abilitazione e sede a Varese, dove ha anche la struttura organizzativa per fornire la prestazione didattica». «Cosicché», conclude l’avvocato, «il contraente stipula con Studium senza accorgersi che nella realtà acquista “un corso di studi” fornito da E-Campus, la quale ha esigenze di serietà di organizzazione didattica e quindi pretende frequenze a Varese e non è obbligata a rendere prestazioni di insegnamento in sede decentrate. Al mio cliente era stata promessa l’iscrizione al terzo anno, ma in realtà l’Università telematica E-Campus lo iscrisse al secondo con obblighi di frequentazione di corsi di laboratori che si svolgevano in provincia di Varese, cosa che non era nei patti».
«Il contratto tra le parti prevede inequivocabilmente che il consumatore acquista il servizio didattico di assistenza, regolato dal consorzio Universitario digitale, da svolgersi presso la sede di Mestre», osserva il Tribunale, «mentre non risulta che il cliente abbia prestato il proprio consenso alla partecipazione a corsi e laboratori in altre località, in questo caso, peraltro distanti centinaia di chilometri dal domicilio».
Contratto nullo e studente risarcito. —
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