Il caso della preziosa penna sparita dal municipio di Portogruaro, spunta un video: resa dei conti in Consiglio

In un filmato l’ex assessore Scavo al tavolo con una penna che pare quella di Lipani. Il consigliere Geronazzo: «Clima di omertà, ci dicano davvero cosa è accaduto»

Rosario Padovano
Un frame del video in cui si vede Mattia Scavo con una penna
Un frame del video in cui si vede Mattia Scavo con una penna

Clima da resa dei conti in vista del consiglio comunale di lunedì sera, alle 19, dove sarà protagonista la questione pennagate.

Il caso della penna, di proprietà dell’assessore Lipani, sparita - forse rubata e poi ritrovata - si arricchisce di nuovi capitoli: un video. Il contesto è quello della sala Russolo del municipio dove si vede una penna - simile a quella di cui l’assessore Lipani aveva lamentato la scomparsa - a portata di mano di Mattia Scavo, seduto al tavolo dei relatori accanto al sindaco Luigi Toffolo e al comandante della Polizia locale Thomas Poles.

Di chi era quella penna? Ma soprattutto - si chiedono in molti - se è vero che l’ormai ex assessore Mattia Scavo se ne era coscientemente impossessato, come potrebbe essere stato tanto ingenuo da mostrarla in occasioni pubbliche o, addirittura, da portarla al taschino? Nessuno dei protagonisti ha ancora raccontato nel dettaglio che cosa sia accaduto. E perché l’epilogo sia stato la cacciata di Scavo dalla giunta.

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L’ex assessore Mattia Scavo

Il consigliere comunale Luigi Geronazzo non le manda a dire. «C’è un clima di omertà inaccettabile per una città civile come Portogruaro», afferma l’ ex assessore di centrodestra, ora all’opposizione, «nessuno ha raccontato per filo e per segno cosa è accaduto davvero. Lo abbiamo solo appreso dai giornali. Li vogliamo stanare».

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Scavo, da parte sua, ha spiegato di essere stato diffamato per l’ingiusta accusa di ladrocinio, aggiungendo che avrebbe preferito una mozione di sfiducia della maggioranza nei suoi confronti, per fare luce su quanto accaduto. Ma così non è stato. E il sindaco lo ha allontanato. L’opposizione, e non solo, attende chiarimenti.

«Che il clima non fosse idilliaco all’interno della giunta e della stessa maggioranza lo avevamo capito fin dal luglio scorso», continua Geronazzo, «ma qui siamo di fronte a un caso grave. Tutti sapevano cosa fosse accaduto e dalla maggioranza ancora non c’è una versione ufficiale. C’è stato o meno il furto della penna di valore ai danni di Michele Lipani? Cosa aspettano a dirci la verità?».

Il sindaco, in questa fase, intende procedere nell’amministrazione con le deleghe di Scavo. Che poi dovranno essere riassegnate.

Intanto anche i fratelli Barbisan replicano alle esternazioni del defenestrato assessore.

«Io non ho nulla da dire», dice il consigliere regionale Fabiano, «se non attendere quanto comunicherà il sindaco in consiglio comunale. Mi pare che finora ci siano però troppe inutili chiacchiere».

E infine Leonardo, consigliere comunale della stessa lista civica “Impegno e serietà” a cui appartiene Scavo, una lista satellite dove in gran parte c’erano uomini di Lega e centrodestra: «Siamo in quaresima, il carnevale è finito, non è più il tempo di pulcinella e pulcinellate. Qualcuno dovrebbe cercare di capirlo».

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