«Pene più severe per i bracconieri»
MARCON. «Abbiamo assistito all’ennesimo episodio di bracconaggio, il responsabile di un atto vile e crudele deve essere individuato e punito. È ora di mettere la parola fine a episodi come questo che si verificano con una frequenza inaccettabile nel nostro Paese». Ad intervenire sul ferimento da parte di un cacciatore del cigno adulto trovato da un cittadino che passeggiava lungo il fiume Dese, tra Marcon e la frazione di San Liberale in via Zuccarello, è l’eurodeputato Andrea Zanoni: «La zona dove è stato recuperato il povero animale è particolarmente battuta dai cacciatori. Il Cigno è una specie superprotetta dalla legge sulla caccia e “scomoda” per i cacciatori perché colpevole, secondo gli amanti della doppietta, di spaventare le anatre mettendole in fuga. Chi ha sparato è un delinquente che va individuato e punito. Se non fosse stato avvistato e soccorso, il povero animale sarebbe sicuramente morto. Servono pene più serie per chi si macchia di tali reati».
Prosegue il vice presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo: «Le sanzioni previste dalla Legge sulla caccia 157 del 1992 sono ridicole: basti pensare che per l’uccisione di una specie particolarmente protetta, non è nemmeno prevista la revoca della licenza di caccia. L’Italia deve mettersi in linea con gli altri Paesi dell’Unione europea anche sulle sanzioni». (m.a.)
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