Pellicani vuole “riscrivere” il Pd si tessera e punta al congresso

All’appuntamento di marzo presenterà un documento programmatico firmato da 50 nomi: 25 esterni e 25 neo-iscritti, senza legami con il passato. «E in Consiglio un gruppo unico del centrosinistra»
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 19.10.2015.- Consiglio Metropolitano. Cà Corner. Nicola Pellicani.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 19.10.2015.- Consiglio Metropolitano. Cà Corner. Nicola Pellicani.

Ripensare il Partito Democratico perché torni ad occupare il ruolo che gli spetta, in quanto perno del centrosinistra e forza motrice della città come dell'intera area metropolitana: è questo l'obiettivo che si è prefisso il giornalista e consigliere comunale Nicola Pellicani, già primo nome della Lista Casson con oltre novecento preferenze alle ultime elezioni comunali, in vista del congresso straordinario del Pd metropolitano, indetto per il prossimo marzo.

Un'ambizione coraggiosa, che per trasformarsi in realtà seguirà un percorso nuovo, tanto nei metodi quanto nelle persone: all'appuntamento fissato per i primi mesi del 2016, infatti, Pellicani presenterà un documento programmatico firmato, come prevede il regolamento interno del partito, da cinquanta nomi, 25 dei quali non iscritti al Pd e altri 25 neo-tesserati (tra i quali lo stesso Pellicani), dimostrando quindi non solo l'intenzione di portare menti fresche e capaci in seno al gruppo Democratico, ma anche di creare e mantenere vivo un “secondo binario”, composto da personalità che, pur condividendo gli ideali del centrosinistra, ne restano completamente indipendenti.

«In questo periodo di crisi dei partiti, mentre solo il 3 per cento degli italiani dichiara di avere ancora fiducia nel sistema, pensiamo sia un segnale fortissimo quello di presentare 25 nuovi iscritti», spiega il consigliere comunale che, dopo l'esperienza delle primarie, non aveva esitato a schierarsi a fianco di Casson per dimostrare la compattezza della sinistra veneziana, «ma è altrettanto importante mantenere aperto il dialogo con la cittadinanza, comprendere quali siano i reali problemi del nostro tessuto sociale e sganciarsi dalle logiche autoreferenziali e correntizie che in passato hanno incatenato l'azione politica».

Anche per questo, tra i nomi presenti nel primo elenco, non ha trovato posto alcun esponente della vecchia guardia: tutti i firmatari sono infatti alla loro prima esperienza all'interno di un partito, non sono mai stati detentori di alcuna tessera e, al massimo, si sono impegnati in passato sul fronte civico. Ora però è giunto il momento di fare il salto: «Partendo da esperienze differenti, accumunate dall'interesse per il bene comune, possiamo fare molto», prosegue Pellicani. «Abbiamo due anni prima del congresso ordinario nazionale del Pd, dobbiamo sfruttare questo tempo per ricostruire una nuova idea di città, dopo la chiusura di un ciclo durato due decenni e terminato con la scossa traumatica della sconfitta elettorale e, prima ancora, dello scandalo Mose. Serve un partito che abbia la forza e la credibilità per essere oggi opposizione responsabile e domani governo innovativo: il tempo dei compromessi al ribasso è scaduto».

L'alternativa alla giunta Brugnaro, «caratterizzata per autoreferenzialità, arroganza e incapacità amministrativa», non può nascere dal nulla, ammette lo stesso consigliere di centrosinistra, bisogna costruirla, e proprio per questo la prima proposta del nuovo gruppo è ricompattare l'opposizione in Consiglio comunale, formando un gruppo unico per contrastare la maggioranza bulgara del patron dell'Umana Reyer: «Inutile essere cinque della Lista Casson più tre del Pd», conclude Pellicani, «dobbiamo ricostituire un fronte unito, per replicare con più forza ed efficienza alle pretese del sindaco e del centrodestra».

Giacomo Costa

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