Pellestrina in fuga verso Chioggia

Residenti delusi da Venezia e Lido «Sì al referendum pro secessione»
Il vento dell’autonomia soffia forte su Pellestrina. La crisi che attanaglia la cantieristica con la cassa integrazione alla De Poli, il malumore di un settore come la pesca che era trainante fino a qualche anno fa e una già manifestata insoddisfazione per la Municipalità del Lido sta spingendo l’isola verso la richiesta di separazione. Primi passi a livelo di decentramento, con obiettivo finale l’«annessione» al Comune di Chioggia, anche se le opinioni in proposito non sono univoche.


«Pellestrina sta colando a picco - attacca Lorenza Vianello, dell’associazione «Tra mare e laguna» -. Sono tanti i motivi che ci spingono a pensare così. Ci sentiamo emarginati da Venezia e dal Lido, basti pensare che non ci hanno neanche sistemato un abete di Natale in piazza. L’isola è ormai tagliata fuori per molti versi e non vediamo alcuna volontà di rilancio di attività in crisi oppure tentativi per creare nuovi settori produttivi per i 3.500 abitanti. Il solo spiraglio potrebbe essere rappresentato dalla separazione dal Lido per magari confluire sotto Chioggia».


Nei prossimi giorni l’ipotesi di referendum separativo verrà discussa in pubblico e anche il presidente della delegazione di zona municipale non è immune all’idea. «L’ho detto molte volte: si dovrebbe puntare alla divisione dal Lido - afferma Domenico Gorin -. Dobbiamo essere noi interlocutori con le istituzioni. Solo così l’isola risorgerà. Ma io non voglio pensare di abbandonare Venezia. Ho tanti amici a Chioggia e rispetto quella realtà, però noi siamo veneziani da generazioni». Il sindaco di Chioggia, Romano Tiozzo, mette le mani avanti.


«Credo che questa situazione vada presa con le molle e con grande rispetto per il pensiero dei cittadini di Pellestrina. In questo momento Chioggia deve mantenere una posizione neutrale e solo in caso di consultazione popolare e richiesta di annessione, agire di conseguenza. Non posso negare che i due territori siano tra loro molto uniti.


Pellestrina è un naturale prolungamento di Chioggia, ci sono forti legami con la pesca e il turismo. La diocesi è la stessa come anche il comando dei carabinieri. I pellestrinotti lasciano le auto a Chioggia, considerandola terraferma, e vengono qui a fare la spesa. Senza contare che sfruttano i nostri servizi ospedalieri. Dipende però solo da loro scegliere cosa fare in futuro».


Il presidente della Municipalità, Gianni Gusso, però osserva: «In un momento in cui sento parlare di fare sistema, così come di possibili unioni tra comuni come Jesolo e Cavallino, è strana questa spinta autonomistica. Rispetto la posizione di alcuni isolani, ma sembrano più minicampanilismi a fronte di una delegazione di zona che in questi anni avrebbe potuto fare molto di più».
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