Pd metropolitano, eletta la nuova segretaria

Gigliola Scattolin incoronata a Quarto d’Altino. «Siamo forza di governo, torniamo protagonisti»
Di Giacomo Costa

VENEZIA. Dopo l'ammissione di colpa, l'analisi degli errori e il confronto interno per il Pd metropolitano è arrivato il momento di ripartire. È questo il messaggio lanciato ieri mattina dalla neoeletta segretaria Gigliola Scattolin, che ha parlato per la prima volta all'assemblea di Quarto d'Altino dopo aver incassato 1.435 preferenze (pari al 54,65 per cento).

«Il nostro ruolo, storico e culturale, è quello di forza di governo» ha dichiarato Scattolin aprendo la lunga giornata che si sarebbe conclusa con le nomine della direzione metropolitana «e a quello dobbiamo ambire già dalle realtà chiamate al voto tra tre mesi, per poter poi riconquistare la Città metropolitana e assumere un ruolo da protagonisti in Regione e nel Paese, rovesciando il paradigma politico che vuole il livello cittadino ultimo anello della catena».

Gli ingredienti fondamentali, secondo la segretaria, saranno «lealtà, gratuità, merito e collaborazione». Collaborazione non solo con il rivale di ieri, Fabio Poli (che con i suoi 1.191 voti resterà espressione di una sostanziale metà del direttivo metropolitano con cui bisognerà ovviamente dialogare) ma anche con la galassia dei non iscritti al partito, con le associazioni e le categorie, in un'ottica di «contaminazione positiva» evocata spesso anche negli altri interventi della mattinata.

Proprio le parole dei rappresentanti locali del Pd e della sinistra, hanno però spesso e volentieri riportato l'attenzione della sala sulla necessità di guardare negli occhi l'avversario. «Luigi Brugnaro ora sta governando le due istituzioni più importanti del territorio, Comune di Venezia e Città Metropolitana» ha ricordato Andrea Ferrazzi «ma invece di affrontare i problemi reali dei cittadini sembra considerare la laguna un trampolino per chissà quale carriera politica: pensa ai tweet, ma non ad esempio ad affiancare quei sindaci che, soli, stanno lottando perché il treni dei pendolari non restino così simili a carri bestiame. Dobbiamo evitare che il suo operato si concretizzi in un blocco sociale e culturale, e che a farne le spese siano la laguna e tutta la terraferma».

«Per vincere dobbiamo aggiornare il nostro progetto di città, come emerge basandoci sulle vere esigenze della popolazione» gli fa eco Nicola Pellicani «ma dobbiamo anche fare tesoro delle esperienze nuove o esterne: un partito di opposizione che non cresce è destinato a rimanere tale e, anzi, a trasformarsi in una voce a margine».

Non è mancato, infine, anche l'ultimo saluto del segretario uscente Marco Stradiotto, che ha confermato con decisione le ragioni delle sue dimissioni e non ha mancato di lanciare qualche sguardo critico anche in direzione della segreteria regionale, anch'essa rientrata con le ossa rotte dall'ultima tornata elettorale. Stradiotto ha comunque ricordato i tanti passi avanti compiuti dal Pd, ad ogni livello, e ha ribadito la sua disponibilità a dare una mano in caso di necessità, a partire dalla formazione dei giovani.

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