Pd, dimissioni in attesa dei congressi

Stradiotto e Rosteghin hanno rimesso il mandato, rischio commissariamento mentre Casson continua a tacere
GIORNALISTA: Chiarin.AGENZIA FOTO: Candussi.LUOGO: Mestre.DESCRIZIONE: presentazione della lista dei candidati alle regionali 2015 del PD - nella foto: BERTONCELLO
GIORNALISTA: Chiarin.AGENZIA FOTO: Candussi.LUOGO: Mestre.DESCRIZIONE: presentazione della lista dei candidati alle regionali 2015 del PD - nella foto: BERTONCELLO

Partito Democratico, raffica di dimissioni dopo il pessimo risultato delle urne. Ha già rimesso il mandato il segretario veneto Roger De Menech e confermano le dimissioni anche il segretario metropolitano Marco Stradiotto e quello comunale Emanuele Rosteghin.

Lunedì sera il partito si è riunito a Favaro per la direzione provinciale che ha visto Marco Stradiotto presentarsi alla riunione da dimissionario. Quattordici gli interventi ma la riunione si è conclusa senza la stesura di documenti visto che la direzione ha deciso di aggiornarsi alle prossime settimane dopo le direzioni del Regionale e del partito comunale. La direzione regionale è prevista domenica, lunedì Rosteghin, anch’egli dimissionario, ha convocato quella comunale. Riunioni importanti, spiega Stradiotto all’indomani del confronto interno, il primo dopo le sconfitte elettorali di Casson a Venezia e di Terenzi a Portogruaro, per capire il percorso verso il congresso del Pd veneto e veneziano che dovrebbe tenersi tra settembre e ottobre, a questo punto.

Di mezzo c’è anche un’altra tappa del confronto interno al Pd che è quello dell’assemblea metropolitana che dovrebbe tenersi entro luglio. «Più di qualcuno ci chiede un congresso che non sia per tesi ma che tocchi tutti i temi del nostro futuro. Il nostro gesto di metterci a disposizione delle decisioni del partito è stato apprezzato», spiega Stradiotto.

Per il Pd ora c’è il rischio di un commissariamento? Il segretario metropolitano spiega: «È una delle ipotesi che ovviamente dipende da noi e dalle decisioni che prenderanno le direzioni e l’assemblea del partito». Anche Rosteghin parla di un percorso necessario: «Serve un congresso che non sia solo il conto delle tessere ma assuma il ruolo di una costituente del Pd veneziano per un progetto da costruire con tutta la città e non solo con gli iscritti e questa proposta ha trovato molti d’accordo».

«La riunione è servita anche a prendere consapevolezza», avverte l’ex sindaco di Portogruaro, Antonio Bertoncello, pure lui fortemente deluso perché è rimasto fuori dal consiglio regionale e nella sua città il candidato del Pd ha perso il ballottaggio. «A Portogruaro stiamo preparando un’assemblea di valutazione dell’esito del voto. Ci sono tante questioni su cui riflettere. A Portogruaro il Pd ha avuto la percentuale più alta dei Comuni sopra i 15 mila abitanti, io ho ottenuto tantissimi voti (più di 1.700) ma poi alle Comunali le cose sono andate diversamente, per tanti motivi. Tra questi motivi c’è il fatto che dove si governa si è stati maggiormente penalizzati da uno spostamento di elettori che è andato dal centrosinistra al centrodestra, che denota una fragilità dell’elettore ma anche una forte voglia di cambiamento. Cambiamento che forse noi non siamo stati capaci di interpretare. E più si parla contro i partiti più si è premiati dalle urne. Tutte questioni di cui è necessario parlare attentamente nel nostro partito».

A Portogruaro ha pesato sulla mancata elezione di Terenzi - ne è convinto Bertoncello - il ruolo della lista di ex Pd guidata da Giorgio Barro, la “Domani”, mentre a Venezia ha avuto un peso maggiore rispetto all’esito elettorale del Partito Democratico, la lista civica del candidato Casson, che continua a disertare le occasioni di confronto con il partito e i suoi iscritti.

Anche lunedì sera alla direzione provinciale convocata a Favaro mancava tra le tanti voci che si sono levate quelle del candidato, l’ex magistrato uscito sconfitto dal ballottaggio con Brugnaro e che ha voluto far scendere il silenzio più assoluto su di sé dopo la sconfitta elettorale.

Un silenzio che molti nella base del Pd faticano a comprendere. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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