Pavanello furiosa: «No all’ultimatum Inps»
MIRANO. Lettera di fuoco di Maria Rosa Pavanello al direttore regionale dell’Inps Michele Salomone, dopo il bye-bye dell’istituto previdenziale a Mirano. Al sindaco non va proprio giù la scelta di istituire l’agenzia unica per Miranese e Riviera a Dolo, chiudendo la sede di Mirano e così, dopo essersi vista rifiutare anche un incontro per parlarne, incalzata peraltro dai colleghi sindaci del Miranese, il primo cittadino prende carta e penna e mette nero su bianco ai vertici Inps tutti i malumori della città e del comprensorio, citando le tappe che hanno formato la trattativa negli ultimi anni. «La sua e-mail del 21 gennaio lascia delusi e perplessi me, l’Ipab Mariutto e i comuni di Martellago, Noale, Salzano, S. Maria di Sala, Scorzè e Spinea», scrive Pavanello, «non capiamo l’improvviso, netto rifiuto di un incontro, sembra quasi trasparire una sorta di chiusura a prescindere verso Mirano». Poi Pavanello scende nel merito della questione: «Lei parla dell’importanza di “requisiti di certezza ed economicità”, ma è l’Inps stessa la prima a contravvenire a questi parametri. Mirano e il suo comprensorio fornirebbero una sede già pronta, mentre quella di Dolo avrebbe bisogno di interventi. Va aggiunto poi, che con i recenti sviluppi della nuova proposta di affitto fatta dall’Ipab Mariutto (stesso canone proposto da Dolo) giunti dopo il vostro ultimatum, la presenza della convenienza economica tra le motivazioni per prediligere lo spostamento a Dolo cade del tutto. Depongono a favore di Mirano anche il maggior vantaggio per i cittadini, date le caratteristiche del sito proposto (più trasporti, più parcheggi, centralità rispetto al comprensorio). Chiediamo di sapere quali sono i motivi di questo cambio di rotta e ribadiamo la richiesta dei comuni del Miranese a un incontro chiarificatore».
Filippo De Gaspari
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