Pavan lotta tra la vita e la morte ricoverato in Rianimazione
MIRA. Gianfranco Pavan, 75 anni, resta ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale dell’Angelo di Mestre. Le sue condizioni sono stabili ma permangono gravissime e si dispera per lui. Dopo aver ucciso la sua compagna Emilia Casarin, di 66 anni, con un colpo di pistola a bruciapelo alla nuca, Pavan ha provato a togliersi la vita rivolgendo l’arma verso se stesso e sparandosi un colpo in bocca. Ma la morte per lui non è giunta.
L’uomo in gravissime condizioni è stato trasportato in ospedale dove si trova ricoverato in prognosi riservata. Le sue condizioni sono apparse ieri stabili ma la prognosi permane riservatissima, fanno sapere dall’ospedale mestrino. L’uomo si troverebbe in stato di coma, intubato. Intanto per oggi, con ogni probabilità, è previsto l’esame autoptico sul corpo di Emilia Casarin. L’esame è stato subito disposto dal pubblico ministero di turno che si occupa della tragedia di Borbiago di Mira. Un esame utile per ricostruire con precisione le fasi del delitto visto che Pavan è incapace, vista la sua gravissima condizione, di fornire qualsiasi spiegazione e ricostruzione alle forze dell’ordine. Del caso si stanno occupando i carabinieri della Compagnia di Mestre, diretti dal comandante Antonio Bisogno che ha subito fornito sabato tutte le indicazioni utili al pubblico ministero di turno, il magistrato Antonia Sartore.
Il fatto che nell’abitazione della coppia non siano stati trovati segni di una colluttazione o di una lotta tra i due, lascia pensare che Pavan abbia agito con premeditazione uccidendo la compagna senza lasciarle il tempo di reagire. Quasi sicuramente, questa è l’impressione degli investigatori, la donna non si sarebbe accorta della sorte terribile che il compagno, sofferente da tempo per un tumore e in preda alla depressione, aveva deciso per porre fine alla loro vita.
Mitia Chiarin
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