Paura a Venezia dopo la tragedia di Genova: «Si muova Letta»
di Alberto Vitucci
VENEZIA. «Il nuovo governo convochi al più presto il Comitatone per decidere sulle alternative alle grandi navi davanti a San Marco. Bisogna dire basta». Il sindaco Giorgio Orsoni ricorda le proposte alternative del Comune – il nuovo terminal a Marghera – che ancora non sono state esaminate. E annuncia un «pressing» sul capo del governo Enrico Letta per riaccendere l’attenzione sul problema grandi navi.
Il disastro di Genova alimenta la polemica sulle grandi navi in laguna. «Basta, la misura è colma», tuona l’ex sindaco Massimo Cacciari, «questo è davvero troppo, e dovrebbe convincere anche gli scettici che le grandi navi non possono più passare per il canale della Giudecca. Sono pronto a firmare una petizione al governo». Potrebbe davvero succedere in laguna? Sandro Trevisanato, presidente della Vtp che gestisce il traffico passeggeri, è sicuro di no. «Da noi non potrebbe mai succedere», dice, «a parte i fondali le navi passeggeri hanno l’obbligo dei rimorchiatori, cosa che per le navi commerciali non c’è».
Non basta per placare i comitati. Che ieri hanno scritto al nuovo governo chiedendo l’applicazione immediata dell’ordinanza Clini-Passera, che limita a 40 mila tonnellate la stazza massima delle navi ammesse in laguna. Per Venezia era arrivata la deroga, in attesa delle alternative. Ma le alternative sono ancora nel cassetto. E intanto le dimensioni delle navi aumentano, i rischi anche. «Non vogliamo certo speculare su una disgrazia del genere», dice il portavoce del comitato “No Grandi Navi” Silvio Testa. Ma occorrono provvedimenti drastici. Non vogliamo essere noi a sperimentare se le condizioni di sicurezza resistono anche a casi del genere».
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