Patto stabilità, Orsoni: «Ingiusta ricaduta su dipendenti»

Acceso Consiglio comunale. Martedì e giovedì il sindaco a Roma per sollecitare la firma di un decreto da parte del governo
Interpress/Mazzega Pellicani Venezia, 13.01.2014.- Comune di Venezia, Consiglio Comunale, lavoratori del Comune di Venezia in agitazione per la drastica riduzione degli stipendi.- Nella foto la relazione del Sindaco Giorgio Orsoni
Interpress/Mazzega Pellicani Venezia, 13.01.2014.- Comune di Venezia, Consiglio Comunale, lavoratori del Comune di Venezia in agitazione per la drastica riduzione degli stipendi.- Nella foto la relazione del Sindaco Giorgio Orsoni

VENEZIA - Il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, sarà a Roma domani e giovedì per sollecitare la firma di un provvedimento governativo che attenui gli effetti per la città lagunare dello sforamento del Patto di Stabilità. Uno sforamento - come ha ricordato Orsoni nel corso di un acceso consiglio comunale che ha affrontato la questione, in relazione alle ripercussioni negative sul piano economico per i dipendenti comunali alla luce di un documento della Rsu sindacale - non dovuto a questioni legate al bilancio, che è in ordine, ma a questioni di natura tecnico-contabile relativa, a grandi linee, al rapporto tra spese sostenute e crediti ancora da riscuotere.

Orsoni ha poi definito «inique e ingiuste» le ricadute economiche sui dipendenti. Nel documento della Rsu comunale, che chiede al Parlamento e e Governo di abrogare qualsiasi norma che preveda «un taglio diretto del salario, anche accessorio, dei dipendenti stessi», si evidenzia, tra l'altro, che «lo sforamento del Patto a Venezia quasi certamente porterà pesantissime ripercussioni sulle paghe dei dipendenti per tutto il 2014 e 2015. Il primo effetto sarà la perdita media di 200 euro al mese per tutti». Il documento è stato poi accolto in un ordine del giorno, primo firmatario lo stesso sindaco, che è stato approvato dal consiglio a larga maggioranza.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia