Patto di stabilità per Venezia, salve 60 insegnanti
MESTRE. “Salva Venezia”, un altro passo avanti. In commissione bilancio della Camera lunedì sera si sono fatte quasi le due di notte per discutere gli emendamenti tesi a ridurre l’impatto delle sanzioni per lo sforamento del Patto di stabilità sui Comuni, compreso il capoluogo lagunare. A notte fonda può dirsi in parte soddisfatta la pattuglia di parlamentari veneziani che da mesi lavora per allentare la pressione delle sanzioni sulla città: dopo la riduzione al 30 per cento delle sanzioni che per Venezia passano da 18 a 5,4 milioni, ecco il via libera all’uscita dal Patto delle spese per l’edilizia scolastica e le assunzioni, ma solo per le maestre di nidi e scuole materne della città.
Educatrici salve. Manovra che fa tirare un sospiro di sollievo ad una sessantina di educatrici precaria su una pattuglia di circa 350 maestre. Il blocco permane sul resto dei comunali, vigili compresi. Sul decreto enti locali (“Misure finanziarie straordinarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio”, il titolo del provvedimento) oggi ci si attende quindi il via libera della Camera dei deputati e non è escluso, da fonti romane, che il governo ricorra alla fiducia. L’assessore comunale al Bilancio Michele Zuin è moderatamente soddisfatto ma rinvia alla valutazione del testo finale: «Stiamo eseguendo i conteggi sulla parte dell’edilizia scolastica e stiamo attendendo di vedere il testo definitivo per capire se potremo erogare e come l’integrativo ai lavoratori. Se solo la parte fissa o anche quella accessoria. La parte fissa, pari a 2 milioni e 200 mila euro, è da tempo accantonata. L’azione dell’amministrazione comunale da mesi agisce per ridurre le sanzioni e tutelare i dipendenti. Vorrei fosse chiaro che su questi temi abbiamo lavorato con la stessa intensità, pancia a terra», ricorda l’assessore.
Deputati soddisfatti. Soddisfazione dai deputati Pd: Michele Mognato, Davide Zoggia, Andrea Martella, Delia Murer hanno lavorato con Giulio Marcon (Sinistra Italiana), Oreste Pastorelli (Psi) e il sottosegretario Baretta per ottenere il risultato. Ma anche Marco Da Villa (Cinque stelle) si è battuto a lungo in questi mesi per togliere del tutto le sanzioni che pesano su Venezia.
«Si riduce drasticamente la penalità che era prevista per il Comune di Venezia. L’insieme degli emendamenti sono un buon risultato pur non rispondendo a tutte le aspettative della città e dei lavoratori del Comune. Restano aperte le questioni che riguardano gli altri lavoratori precari e il tema più complessivo del salario accessorio che è la parte non positiva», avverte Michele Mognato. I comunali continuano infatti a perdere ogni mese in media 200 euro dalla busta paga. Mognato critica il sindaco: «In questa vicenda pesano le contraddizioni, l'inaffidabilità e la confusione che fa il sindaco. Con le sue affermazioni e senza il rispetto degli interlocutori, non si fa il bene della città ma solo prove muscolari da cui non sempre si esce indenni». Soddisfatto anche il sottosegretario all'Economia e Finanze Pier Paolo Baretta.
«L’esenzione dalle sanzioni per le spese scolastiche, la possibilità di assumere il personale delle scuole materne e dell'infanzia, la riduzione al 30% del calcolo delle sanzioni e altri aspetti di merito danno una risposta generale al problema» sottolinea «ma risolvono anche gran parte dei problemi del Comune di Venezia».
Altri 120 precari a rischio. Mario Ragno della Uil però avverte: «Rischi non dovrebbero essercene, a questo punto. Con gli emendamenti approvati ci hanno ascoltato, un plauso a Mognato e ai parlamentari Pd. Una emergenza, la scuola, viene chiusa. Poi dipende molto dalle prossime azioni del nostro vulcanico sindaco. Occorre premere ancora per una nuova norma di salvataggio entro dicembre per i precari del Comune, 120, che a fine anno si vedono scadere i contratti».
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