Patto di stabilità, il deficit ridotto di altri 13 milioni
Altri tredici milioni di euro recuperati. L’assessore al Bilancio Michele Zuin sprizza soddisfazione. Le cifre dello sforamento al Patto di stabilità si vanno riducendo. Minori spese e maggiori entrate rispetto al bilancio di previsione 2016. Se i 64 milioni di disavanzo si erano ridotti a 30 a inizio anno, adesso sono diventati addirittura 17,7. «Se facciamo il conto di mancati incassi e soldi che avanziamo dallo Stato e dalla Regione», dice Zuin, «il saldo è positivo». Insomma, se avesse incassato quei crediti, il Comune non avrebbe sforato il Patto.
Una carta che adesso Ca’ Farsetti intende giocarsi quando si parlerà di sanzioni e di redistribuzione dei fondi per gli enti locali. «Chiederemo al governo due sole cose», anticipa Zuin, «non la riduzione ma l’annullamento delle sanzioni previste dal Patto; e poi la deroga all’assunzione dei dipendenti. Questo significa che potremo anche pagare gli integrativi per i lavoratori». Un percorso di risanamento che, spiega Zuin, «la nostra amministrazione sta facendo. Una memoria è stata presentata nei giorni scorsi al sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta».
Come è stato possibile ridurre il disavanzo di altri tredici milioni in pochi mesi? Contenimento della spesa, prima di tutto. «Un input che la Ragioneria generale ha fatto arrivare a tutti gli assessorati e agli uffici», dice Zuin, «ringrazio per questo del grande lavoro il dirigente Piero Dei Rossi e tutta la Ragioneria».
Poi sono arrivate le maggiori entrate. Tre milioni di euro dal definitivo accordo con le Generali per l’uso delle Procuratìe Vecchie di piazza San Marco, tra 3 milioni previsti a sei realmente incassati. Sono aumentate le multe, da una previsione di 14 milioni di euro si è passati a 15 milioni e settecentomila euro. Più infrazioni e un gran lavoro dei vigili urbani. «Anche se il Comune in questi casi», ricorda Zuin, «non può determinare il numero delle contravvenzioni».
Infine, un milione e mezzo di incassi in più sul fronte Actv. Per l’aumentato numero dei turisti, e dunque del totale dei corrispettivi di un euro e mezzo che spettano a Ca’ Farseti. Ma soprattutto per la manovra tariffaria degli aumenti di biglietti e abbonamenti portata avanti lo scorso anno dal commissario Vittorio Zappalorto. Altri 800 mila euro sono venuti dall’Imu, un milione di euro in più dalla tassa Ztl sui bus turistici, 600 mila - sempre in più delle previsioni - sul recupero dell’evasione dell’Ici. In totale fanno quasi 13 milioni. Un “taglio” che rende adesso più ottimisti. E consente di guardare più sereni al 2016: «Abbiamo fondate speranze di recuperare anche i premi integrativi per i dipendenti», dice l’assessore.(a.v.)
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