Patteggiamento respinto per il carabiniere Volpin

Caso Maritan. Il giudice ha ritenuta “incongrua” anche la pena per Andrea Zanin In cinque si sono accordati per condanne che vanno da uno a tre anni e otto mesi
Interpress/Mazzega Mion Venezia, 11.10.2013.- Procura della Repubblica, Conf.Stampa "Operazione Lucky" Ex mala del Brenta dedito al traffico e spaccio sostanze stupefacenti. Nella foto gli arrestati
Interpress/Mazzega Mion Venezia, 11.10.2013.- Procura della Repubblica, Conf.Stampa "Operazione Lucky" Ex mala del Brenta dedito al traffico e spaccio sostanze stupefacenti. Nella foto gli arrestati

Niente patteggiamento per l’appuntato dei carabinieri Silvio Volpin: i due anni di pena sui quali si erano accordati la pubblico ministero Franceschetti e l’avvocato difensore Compagno, sono stati rigettati dal giudice per le udienze preliminari Vincinanza, che l’ha ritenuta incongrua, anche perché di fatto avrebbe permesso al militare di ritornare in servizio. «Si è trattato di un errore in un periodo di debolezza legato a problemi personali», ha osservato l’avvocato Alessandro Compagno, «faremo presente la volontà di risarcire l’Arma e reitereremo la richiesta di patteggiamento, che riporta questa vicenda nella giusta dimensione».

Il caso è quello della maxi inchiesta per un traffico di droga nel Veneto Orientale, che ha tra i protagonisti principali Luciano Maritan e il padre Lino Maritan, che andranno a giudizio davanti allo stesso gip l’8 maggio. L’appuntato Volpin è agli arresti con l’accusa di corruzione: ha ricevuto qualche centinaio di euro in cambio di informazioni sulle indagini in corso su Maritan.

Dopo aver respinto anche la richiesta di patteggiamento avanzata per un altro imputato - Andrea Zanin, per recidiva specifica - il giudice ha invece accolto altri cinque accordi raggiunti tra la Procura e gli avvocati difensori, con pene variabili dall’anno di reclusione per Filippo Zanin ai 3 anni e 8 mesi di reclusione per Fabio Sartorel. Nel mezzo le pene per Pellumb Selaci, Marco Leonardi e Michele Giacchetta (questi due ultimi mai finiti agli arresti, ma indagati a piede libero), che escono quindi tutti dal processo.

L 'indagine del Nucleo investigativo dei carabinieri coordinata dalla pm Franceschetti ha permesso di scoprire un grosso giro di spaccio di cocaina tra San Donà, Portogruaro e litorale: droga acquistata dai veneziani a Milano, da una famiglia di ’ndrangheta.

Un’indagine partita un anno fa dall’arresto Luca Fregonese e di Bernardo Litrico, i due sandonatesi trovati un chilo di cocaina. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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