Pasticcio burocratico: corriere della droga torna in libertà

Dominicana incinta era stata bloccata al Marco Polo con due chili di cocaina. Una nuova disposizione impedisce due ordinanze di cattura per lo stesso reato
PELLICANI TESSERA 06/06/2007 Aeroporto Marco Polo controlli GdF cane anti-droga © Bertolin M.
PELLICANI TESSERA 06/06/2007 Aeroporto Marco Polo controlli GdF cane anti-droga © Bertolin M.

VENEZIA. Nonostante avesse due chili di cocaina nascosti nel doppio fondo della sua valigia, ieri la giudice veneziana Giuliana Galasso ha ritenuto di scarcerare una giovane cittadina dominicana arrestata un mese fa all’aeroporto Marco Polo. La vicenda è piuttosto complessa e se la donna, che tra l’altro è incinta al settimo mese, troverà i soldi per rientrare nel suo paese lo potrà fare a causa di un errore durante la procedura e grazie ad una nuova legge che impedisce di reiterare le ordinanze di custodia cautelare per uno stesso fatto-reato. Ecco com’è andata. A scoprire che nel suo trolley c’era la droga (lei arrivava da Santo Domingo dopo uno scalo a Parigi) era stato uno dei cani della Guardia di finanza in servizio a Tessera. La cocaina, tra l’altro, era di buona qualità e la giovane domenicana non aveva potuto giustificarsi: la valigia era la sua, non c’erano dubbi su questo.

Essendo incinta, però, aveva presentato ricorso al Tribunale del riesame in modo da ottenere almeno gli arresti domiciliari e partorire fuori dal carcere femminile della Giudecca. Fissata l’udienza, la notifica del giorno in cui doveva presentarsi assieme al suo difensore non l’ha mai raggiunta nella sua cella, così gli stessi giudici veneziani avevano dovuto firmare il provvedimento di scarcerazione. Ma la Procura lagunare, venuta a conoscenza dell’errore, era prontamente intervenuta notificando alla donna un fermo di polizia per impedirle di uscire dal carcere e scomparire, ritenendo che vi fosse un reale pericolo di fuga. Naturalmente, il pubblico ministero di turno ha chiesto la convalida del fermo, ma ieri la giudice Galasso ha respinto la richiesta e ha scarcerato la cittadina dominicana senza alcun obbligo e, di conseguenza, l’indagata potrà anche tornarsene al suo paese. È stata ultimamente approvata una norma che impedisce all’autorità giudiziaria di rinnovare le ordinanze di cattura per uno stesso fatto se non in casi eccezionali. Questi casi sono quelli che prevedono la scarcerazione di boss della mafia, di terroristi o di capi delle organizzazioni criminali che trafficano in clandestini. Ma, stando alle prove raccolte, la giovane domenicana non era altro che un corriere della droga che in cambio di alcune migliaia di euro è stata mandata in Europa imbottita di cocaina. Di sicuro non era un capo, ma una semplice pedina della banda che importa la sostanza stupefacente. E la giudice veneziana ha ritenuto che la sua posizione non rientrasse in quei casi eccezionali previsti dalla legge.

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