Passante Verde, slitta il finanziamento Ue

Il progetto di Cav piace a Bruxelles ma va integrato con un masterplan che comprenda le aree di proprietà degli agricoltori
Di Francesco Furlan

Il progetto piace, perché risponde agli obiettivi ambientali tracciati dalla Commissione europea, ma l’erogazione dei finanziamenti da parte di Bruxelles è destinata a slittare di almeno un anno, all’estate del 2018. Una sorta di stop&go, quindi, per il progetto del Passante Verde, dovuto alle integrazioni chieste dalla Commissione Europa.

Nel frattempo la società autostradale, per dare un segnale, inizierà a settembre - come scriviamo qui sotto - a piantare i primi alberi lungo i 32 chilometri del Passante di Mestre che attraversa 12 comuni tra Venezia e Treviso.

Il progetto Forest-In. Lo scorso settembre la società Cav ha partecipato a una Call for proposals - un invito per la presentazione dei progetti - nell’ambito del programma Life, una linea di finanziamento progettata dalla Commissione europea per agevolare interventi sull’ambiente, con co-finanziamenti variabili tra il 60 e l’85% del progetto. Quello di Cav è archiviato negli uffici di Bruxelles con il codice Life16 Nat/It/000861 Life Forest-In. Si traduce in una proposta di cofinanziamento di 2.6 milioni di euro per realizzare, lungo il tracciato dell’A4 inaugurato nel 2008, una serie di interventi di mitigazione: alberi e arbusti per fermare rumore e smog in un territorio densamente abitato. Un intervento che andrebbe a completare quanto è stato realizzato fino a oggi, una serie di parchi urbani tra Mirano e Quarto.

La e-mail da Bruxelles. Nei giorni scorsi Bruxelles ha inviato gli esiti della prima valutazione, per dare avvio alla fase di revisione delle proposte selezionate, che dovrà concludersi entro la fine di maggio, per arrivare poi a luglio alla firma della convenzione per la sovvenzione. Il progetto presentato da Cav piace, viene riconosciuto aderente alle richieste del programma ambientale Life. Tuttavia c’è un però. perché la Commissione, pur approvando sostanzialmente il progetto, vuole alcune integrazioni, e in particolare chiede a Cav un preciso master-plan delle aree che lungo il tracciato saranno destinate ad accogliere arbusti e alberi comprese quelle di proprietà privata che - pur al centro delle trattative con le associazioni di categoria degli agricoltori - ancora non sono nella disponibilità di Cav.

Il patto con gli agricoltori. Per allargare le aree da destinare a Passante verde la società Cav e le associazioni di categoria (Coldiretti e Cia) hanno aperto un confronto: i proprietari dei terreni andrebbero a sostituire gli appezzamenti coltivati a mais o barbabietole con alberi e arbusti in cambio di una sorta di “affitto” per la manutenzione pagato da Cav, e dalla possibilità di mettere a reddito gli arbusti, ad esempio per realizzare biomassa. Un accordo al posto dell’esproprio, una soluzione che garantisca un reddito agli agricoltori e allo stesso tempo non sia troppo onerosa per le casse della società autostradale.

La scadenza. Nonostante le due parti abbiano dichiarato di essere pronte a stringersi la mano, sigla dell’accordo e master-plan da presentare a Bruxelles difficilmente arriveranno in tempo utile per riuscire a ottenere il finanziamento per l’anno in corso. Cav dovrà rinunciarvi ma potrà prepararsi alla prossima call, a settembre 2017 (per il 2018) sempre nell’ambito del programma Life, presentando un progetto che coinvolgerà anche le aree limitrofe e inviando a Bruxelles la proposta sulla base delle indicazioni ricevute dalla Commissione che dovrebbero così garantire l’accesso al finanziamento.

La posizione di Cav. «Per noi l’importante è che la Commissione abbia riconosciuto la bontà del nostro progetto», spiega il direttore tecnico Sabatino Fusco, «e, in attesa di partecipare alla prossima Call, cominceremo a realizzare il Passante verde nelle aree già di nostra proprietà».

f.furlan@nuovavenezia.it

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