«Passante, la Regione rischia grosso di fronte ai Comuni»

Mirano. Interrogazione a Zaia del vicepresidente Pigozzo «Rispetta gli accordi, possono arrivare molte cause»
MION PASSANTE: PASSANTE VISTO DALLA ROTONDA DI MIRANO
MION PASSANTE: PASSANTE VISTO DALLA ROTONDA DI MIRANO

MIRANO. «Se Mirano porta la Regione in tribunale, c’è il rischio di innescare un meccanismo esplosivo per i conti di palazzo Ferro Fini». A lanciare l’allarme è il vicepresidente del Consiglio regionale, in quota Pd, Bruno Pigozzo, nei giorni in cui il sindaco miranese, sempre Pd, Maria Rosa Pavanello sta pensando di adire le vie legali per il mancato rispetto degli accordi di programma che prevedono lo stanziamento di 19 milioni di euro a titolo di compensazione per il Passante.

«Attenzione», avverte Pigozzo, «perché una causa del Comune di Mirano rischia di far accodare anche gli altri e creare problemi alla Regione». La questione è nota: a fronte dell’inerzia della Regione sullo stanziamento dei fondi previsti, il Comune di Mirano aveva inviato a fine gennaio una formale diffida al presidente Luca Zaia, per avere una risposta in merito allo sblocco delle procedure, anche attraverso il coinvolgimento del collegio di garanzia che doveva vigilare sull’attuazione degli accordi. A quella diffida la Regione non ha mai risposto e adesso Pavanello sembra decisa a intraprendere la strada dei tribunali, valutando anche la richiesta di risarcimento danni. «Nel 2003 con l’accordo di programma tra Regione e i sette comuni attraversati dal Passante erano previste opere di compensazione e mitigazione ambientale, realizzati, ad anni di distanza, solo per il 10%», spiega Pigozzo, «se oltre a Mirano, che minaccia le vie legali per il rispetto di quegli accordi, anche altri comuni decidessero di seguire la stessa strada, si aprirebbe un contenzioso non da poco».

Il vicepresidente del Consiglio ha presentato dunque un’interrogazione in cui chiede alla giunta Zaia: «Quali azioni urgenti intende adottare per interrompere questo silenzio che impedisce il completamento degli interventi previsti». Un’interrogazione, ma parlamentare, sta preparando anche l’Italia dei valori, che con il consigliere comunale Giovanni Boldrin le vie legali le consiglia da tempo: «Se ne occuperanno i nostri senatori, è ora che si dica una volta per tutte come sono andate le cose», afferma Boldrin, «abbiamo chiesto più volte al sindaco di agire legalmente per ottenere il dovuto. Dopo aver adottato un progetto alquanto discutibile, non terminato le opere, non risarcito il territorio e tradito la popolazione non mantenendo gli impegni assunti, ci chiediamo con quale argomentazione quella politica ambisce a vedersi assolta. Hanno dimostrato di non essere affidabili».

Filippo De Gaspari

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