Pasqua da tutto esaurito negli alberghi veneziani

Centro storico, camere occupate al 95% ma i prezzi sono quasi raddoppiati
Di Mitia Chiarin
CAIAFFA VENEZIA 06.11.2009.- NUOVO PRESIDENTE AVA, VITTORIO BONACINI.- INTERPRESS
CAIAFFA VENEZIA 06.11.2009.- NUOVO PRESIDENTE AVA, VITTORIO BONACINI.- INTERPRESS

Pasqua, quasi tutto esaurito negli alberghi a Venezia. Ed è boom di prenotazioni sul litorale veneziano. Il ponte festivo fa sorridere gli albergatori. Il centro storico di Venezia è già affollato di gente, da oggi per il lungo weekend pasquale sarà ressa. A Jesolo 82 gli alberghi aperti contro i 50 dello scorso anno.

I dati dell’Ava. I dati degli albergatori dell’Ava e di Federalberghi trasudano di ottimismo. Novantacinque per cento di occupazione delle camere d’albergo a Venezia per la notte tra sabato e domenica (dato che scende tra domenica e lunedì), annuncia Vittorio Bonacini, presidente dell’Associazione Albergatori di Venezia. I giorni di permanenza rimangono due e mezzo al massimo. Al Lido di Venezia e in terraferma le presenze si attestano sui dati dello scorso anno: 73-75% di occupazione. «Si tratta, senza alcun dubbio, di un periodo positivo per il turismo a Venezia», dice Bonacini. «Dall’apertura della mostra dedicata a Damien Hirst a Palazzo Grassi all’inaugurazione dell’esposizione di David Lachapelle ai Tre Oci, fino alla prossima Biennale Arte: Venezia è il centro culturale del mondo. Un elemento che dà lustro alla città che spesso soffre per un turismo distratto mordi e fuggi, ma dimostra la capacità del tessuto culturale ed imprenditoriale di rispondere alle richieste di un turismo di qualità capace di portare lustro e reale indotto economico».

Prezzi raddoppiati in laguna. Sul sito di Booking.com, uno dei principali portali di vacanze, si nota come la Pasqua significhi prezzi alti in laguna. Infatti dal 14 al 17 aprile una camera a Venezia parte da 84 euro mentre dal 17 al 20 aprile, il prezzo scende di 40 euro e si paga la metà. Il mese di maggio vede prezzi dai 70 euro in sù con tassi di occupazione dal 76 al 79 per cento.

Città d’arte. È la conferma che le città d’arte italiane non perdono d’appeal. La stima di Federalberghi nazionale è di un 5% in più di turisti nelle città d’arte nonostante l’allarme terrorismo. Bonacini (Ava) conferma: «È un momento di prudenza da parte di chi decide di viaggiare: la situazione politica ed economica internazionale non frena la voglia di partire,ma rende il pubblico più cauto». Basta andare sul portale di Tripadvisor per avere la conferma che Venezia, che dibatte di come ridurre l’impatto del turismo, è fonte di reddito turistico per tutto il Veneto. La città capoluogo batte Verona, Padova e Treviso e a livello provinciale oltre al centro storico, tra le località più ambite ci sono Jesolo, Mestre, Caorle e Bibione.

Boom sul litorale. E infatti il litorale veneziano si prepara ad una Pasqua con gli ombrelloni aperti e almeno 50 mila presenze, di cui 10 mila negli alberghi. «Sulla costa saranno aperti più alberghi dello scorso anno, quasi il doppio. Una Pasqua alta fa da apripista per la Pentecoste al 10 giugno e fa ben sperare per una ottima stagione, migliore di quella dello scorso anno penalizzata dal maltempo e da una Pentecoste a fine giugno. Per il meteo vedremo, comunque con questo calendario la stagione apre prima», ci spiega Marco Michielli, presidente di Federalberghi veneto e vicepresidente nazionale. 82 alberghi aperti per Pasqua a Jesolo, 10 a Bibione, 40 a Caorle. Cavallino Treporti non è impreparata e vede 9 campeggi aperti. «Io di solito non sono ottimista ma stavolta sento di poterlo essere», insiste Michielli. «I prezzi? Sono in linea con il 2016. Al massimo si spenderà un 1 per cento in più. L’incubo terrorismo favorisce l’Europa e l’Italia a scapito di Nord Africa e Turchia ma vorremmo tornasse la concorrenza con queste nazioni, perché significherebbe la sconfitta del terrorismo, principale nemico del turismo. Se la Spagna ha registrato finora un più 20 per cento, l’Italia è al più 1 per cento e le città d’arte al più 5 per cento. Ma non ci si può accontentare: gli alberghi si sono ammodernati ma occorre lavorare tanto sulla mobilità. Faccio un esempio», conclude Michielli. «Abbiamo il Marco Polo, terzo aeroporto d’Italia, ma il turista arriva qui e non trova mezzi per raggiungere spendendo poco l’albergo. Esci dall’aeroporto e devi spendere 200 euro di taxi». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:turismopasqua

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia