Partorisce in casa aiutata dalla mamma «È stato bellissimo»

Laura Filippi ha preferito non chiamare l’ambulanza Era ormai dal 1995 che nessuno nasceva a Jesolo 
JESOLO. Dal 1995 non accadeva più. Con la chiusura del reparti di ostetricia all’ospedale di via Levantina al lido, nessuno poteva più dirsi nato anagraficamente a Jesolo. Ma il 3 novembre scorso un fiocco rosa molto particolare è comparso in via Colombo 45 dove è nata, nella sua casa, Sofia Bison, peso di 3 chili e 200 grammi. Un frugoletto tutta salute, con tantissimi capelli, abbracciata dalla mamma Laura Filippi e dal papà Raniero Bison, agente di commercio della Soligo. La mamma l’ha partorita da sola dopo le contrazioni all’una di notte e la rottura delle acque alle 4 del mattino.


Mamma Laura era sola in casa, perché il marito si trovava via per lavoro. Non si è fatta cogliere dal panico e ha pensato: posso farcela da sola. A 34 anni ha già avuto altre due figlie e ormai una certa esperienza in fatto di gravidanze. Ha soltanto fatto una telefonata alla mamma, nonna Nadia, che si è precipitata poco dopo per assisterla e non lasciarla sola in caso di urgenza. La piccola Sofia è nata senza complicazioni nella camera dei genitori. È stato chiamato allora il 118 con i sanitari per trasportare mamma e bimba in ambulanza all’ospedale di San Donà dove è stato tagliato il cordone ombelicale ed effettuati tutti i controlli prima delle dimissioni.


«È stato bellissimo», ha detto mamma Laura assieme al marito Raniero, 48enne jesolano felicissimo di questa nuova nascita “casalinga”, «un’esperienza che ricorderemo per tutta la vita. Nostra figlia è nata a Jesolo, e da tanto non accadeva. Quando mi si sono rotte le acque avevo già avuto le contrazioni verso l’1 e l’1 30», ricorda, «erano le 4.15 e ho pensato di andare avanti da sola senza avere paura, ma cercando di mantenere il controllo e ricordare cosa avevo fatto nelle precedenti gravidanze e parti delle altre nostre due figlie all’ospedale di San Donà. Sofia è nata in casa, in casa sua, ed è stato meraviglioso».


Proprio nei giorni precedenti si era parlato di parto assistito in casa con ostetriche, proprio per permettere alle mamme jesolane di partorire e far nascere i propri bambini a Jesolo dopo la chiusura di ostetricia. A lanciare la proposta era stato Daniele Bison della lista civica Jesolo, stesso cognome guarda caso del signor Raniero, ma nessuna parentela. «Riteniamo che questa idea sia concretizzabile», continua la signora Laura, «certo, con tutta l’assistenza dell’associazione ostetriche e del personale che è fondamentale. Il mio caso è stato diverso, tutto è stato velocissimo, io me la sono sentita di andare avanti da sola. In assenza di complicazioni un parto in casa è davvero una bellissima esperienza per una famiglia e credo sia sufficiente organizzarlo con l’assistenza richiesta. In ospedale, nel nostro caso il più vicino a San Donà, ci sono tutti i controlli e le garanzie per una mamma che deve partorire. È però sempre un ospedale, una struttura che non ci appartiene. Partorire nella nostra casa è diverso, perché possiamo sentirci a nostro agio, nel nostro ambiente familiare e questo rappresenta davvero un aiuto».


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