Partono i saldi, torna la guerra delle domeniche

Negozi aperti o chiusi il 15 luglio? Categorie divise, Bortolussi tenta la mediazione
Domenica 15 luglio, primo giorno di saldi estivi. Negozi aperti oppure chiusi? E’ questa la domanda che, a due settimane dall’appuntamento, fa salire a Mestre la tensione fra grande e piccola distribuzione, ancora una volta divise dalle deroghe festive. Una concessione, quella del 15, non prevista nel calendario della terraferma stilato ancora a dicembre scorso. Scontato, dunque, il «no» di Confesercenti, confermato anche quello di Ascom-Confcommercio. Cosa resta? Federdistribuzione, che invece annuncia battaglia per avere i negozi aperti nel primo giorno di saldi, «secondo qualsiasi logica che sottende al mondo del commercio», come polemizza Alain Mestre, rappresentante provinciale dell’associazione che raduna le grandi strutture. Cosa succederà dunque il 15 luglio? «Giovedì prossimo ci ritroviamo tutti assieme per decidere», dice Giuseppe Bortolussi, assessore comunale alle Attività produttive, «io ho sempre detto che sono per una sana mediazione. Che per me significa 12 aperture festive, più le 4 di dicembre. Vediamo quali sono le posizioni in campo».


La battaglia. Scoppia a Mestre, dunque, la battaglia dei saldi estivi. Da una parte la grande distribuzione. Dall’altra le associazioni dei piccoli commercianti. «Abbiamo già detto in altre riunioni che noi non vogliamo la deroga per il 15 luglio», dice Dario Corradi, segretario Ascom Mestre, «quando ci sono i saldi invernali è una cosa. Ma questi hanno un valore e un significato diverso. Non credo proprio valga la pena tenere i commercianti impegnati in una giornata nella quale tutti saranno al mare o in vacanza». Anche Confesercenti conferma la sua contrarietà alla deroga: «Io mi auguro che non si insista troppo con questa cosa», dice Maurizio Franceschi, segretario provinciale Confesercenti, «il calendario è già stato definito a suo tempo. E per farlo abbiamo discusso, ci siamo scontrati, ma alla fine abbiamo deciso. Non vedo perché parlarne ancora».


Federdistribuzione. Sul fronte delle grandi strutture, Alain Mestre, di Federdistribuzione, definisce «fondamentale» questa apertura festiva. «Se si fa del commercio», incalza, «i saldi sono parte portante del processo di vendita. Ed è fondamentale partire domenica, perché quel giorno le persone hanno l’occasione di fare shopping, visto che non lavorano, assieme alle famiglie. E’ assurdo, poi, dichiarare l’inizio dei saldi il 15 luglio e tenere chiusi i negozi. E’ un problema di coerenza». Anche perché «le altre città, come Padova e Treviso, resteranno aperte ai clienti. E sarebbe una grande occasione persa per il nostro territorio». Per quanto riguarda il possibile flop del 15 luglio, Mestre non ha dubbi: «Nel primo giorno di saldi si fanno sempre grossi incassi. Tanto più di domenica. Anche perché io non ho mai visto cominciare i saldi al lunedì». Da questo punto di vista, «richiamo tutti al buon senso». La mediazione. La decisione finale, in ogni caso, spetterà all’assessore Bortolussi: «Bisogna mediare ma anche misurarsi con la realtà. Io so che c’è chi è favorevole e chi no a questa deroga, che non rientra nelle 8 già stabilite. Dico solo che in questo caso c’è di mezzo la competitività del territorio. Da noi i saldi sono arrivati per ultimi. In ogni caso, giovedì ci ritroviamo per parlare proprio di questo. Ascolterò le posizioni di tutti e cercherò di capire le ragioni di ognuno. Poi deciderò se aprire o meno i negozi domenica 15 luglio».

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