Partenza nel caos per i pendolari proteste per i tagli delle corse

Disagi alimentati dall’acqua alta e dal flusso di turisti che lasciavano la città dopo il ponte di Ognissanti Bergamo chiede un rapporto all’azienda: «Priorità ai residenti, ma si dovrà usare anche la linea 1»
INTERPRESS/TAGLIAPIETRA. ORARIO INVERNALE ACTV. CA'D'ORO
INTERPRESS/TAGLIAPIETRA. ORARIO INVERNALE ACTV. CA'D'ORO

Partenza nel caos, soprattutto per i pendolari, per i nuovi orari Actv che sono scattati ieri mattina alle 6.57, con le linee 1 e 2 che ora passano ogni dodici minuti e non più ogni dieci, con le corse ridotte da 6 a 5 all'ora. In particolare dalle 6.57 alle 7.47 invece delle consuete 11 corse i passeggeri se ne sono trovate solo 5 a disposizione, perché in questa fascia ieri non erano previsti rinforzi con proteste della gente in arrivo a Piazzale Roma e a Santa Lucia che in molti casi non è riuscita a imbarcarsi sui vaporetti stracarichi. Ad acuire i disagi l'entrata in vigore del piano acqua alta - con un picco di marea di un metro alle 11.25, che si ripeterà a quota un metro e 5 anche oggi - con le limitazioni del caso per le linee. L’Actv non nega i disagi e le lunghe file che hanno colpito nella prima parte della mattinata in particolare i pendolari in arrivo a Venezia o diretti verso la terraferma, ma li attribuisce a una concomitanza di fattori che da oggi non dovrebbero ripetersi. Sarà rinforzata la fascia dalle 7 alle 7.30, come invece non è avvenuto ieri e saranno aggiunto in tutto sei nuove corse tra le 7 e le 9. A pesare è stato poi il deflusso eccezionale dei turisti arrivati in laguna per il ponte di Ognissanti, molti dei quali - trolley alla mano - sono ripartiti solo ieri mattina. Si è aggiunto un guasto ai Gps delle imbarcazioni che hanno impedito un adeguato monitoraggio dei punti critici per intervenire. E hanno pesato, infine, le limitazioni imposte dall’acqua alta.

L’azienda rileva che l’offerta totale di vaporetti è complessivamente aumentata di nove battelli tra le 6 del mattino e le 20 si sera, ma che è necessario un aggiustamento nelle diverse fasce orarie perché nella fascia dalle 7 alle 9 il mancato pieno utilizzo della linea 1 comporta uno spreco di risorse. L’invito ai cittadini è quello di stare maggiormente la linea 1, che ha una percorrenza maggiore di 6 minuti rispetto alla 2, ma viene poco usata anche nelle ore di punta. Riconosce i disagi di ieri anche l’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo, rispondendo anche a un’interrogazione del consigliere comunale della Federazione della Sinistra Sebastiano Bonzio, di cui riferiamo a parte. Confermo che questa mattina nel servizio di navigazione in Canal Grande si sono verificate forti criticità nella fascia oraria tra le 7 e le 9.

«Ho domandato ad Actv una relazione - dichiara Bergamo – chiedendo in primo luogo assolute garanzie e tutele per pendolari e residenti, e in secondo luogo per capire se si sia trattato di una situazione contingente, cosa che pare confermata dal fatto che nel corso della giornata e in queste stesse ore del pomeriggio non si sono più verificate grosse criticità nel rientro da Rialto a Piazzale Roma. Si deve però ribadire che, se anche si tratta di un percorso che dura qualche minuto in più, ci dovrà essere una maggior consapevolezza da parte dell’utenza della necessità di utilizzare anche la linea 1».

Nel complesso, comunque le corse sono aumentate. L’Actv, inoltre, già da domani (oggi ndr) ha previsto l’anticipo delle corse per pendolari dalle 7.30 alle 7 del mattino, garantendomi fin da ora che la nuova organizzazione del servizio non comporterà alcuna penalizzazione per pendolari e residenti, ma che anzi per loro vi sarà un miglioramento complessivo. Va anche infine doverosamente ricordato come il servizio abbia il carattere di servizio nuovo e pertanto debba essere monitorato e verificato, per essere poi oggetto di aggiustamenti e calibrazioni sempre più puntuali». La prova del fuoco da oggi, con la fascia dei pendolari rinforzata e l’alibi dei turisti in soprannumero non più spendibile.

Enrico Tantucci

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia