Partecipate, slitta la cura dimagrante
Riflettori nazionali e locali puntati sulle società Partecipate. Entro un anno ci si attende una drastica cura dimagrante alle Partecipate pubbliche per l’entrata in vigore del nuovo testo unico e che dovrebbe cancellarne duemila a livello nazionale.
Nel frattempo a Venezia si parla della revisione attuata dalla giunta Brugnaro che modifica, in versione soft, il piano di razionalizzazione delle partecipazioni societarie del Comune di Venezia che aveva predisposto il commissario Zappalorto: la riduzione stimata è di 10 partecipazioni (sei dismissioni, tre completamenti di liquidazioni societarie in corso). Ames Spa e Venis Spa più Insula resta sotto il controllo comunale ed è confermata la razionalizzazione del gruppo Veritas, in corso.
Nove mesi di ritardo. Slitta di nove mesi l’attuazione del piano, inizialmente previsto per dicembre 2015 rispetto al marzo 2015 indicato dal commissario. Ne consegue che i tempi di attuazione si dilatano e si arriva a settembre 2016.
Quadrante e Casinò. Niente privatizzazione ma rilancio, dice l’amministrazione Brugnaro, per il Casinò di Venezia. La perdita sarà ridotta anche dalla vendita dei terreni del Quadrante. La patrimoniale Cmv Spa vanta un significativo indebitamento, pari a 103 milioni di euro (di cui 88 milioni a medio, lungo termine e 15 milioni di debiti a breve termine). La perdita per la società è stata di 2,9 milioni per il 2013; di 5,8 milioni per il 2014 e di altri 5 milioni per il 2015.
La perdita strutturale, si legge nel rapporto della giunta comunale, è di 2 milioni di euro e serve una ricapitalizzazione. Per questo vengono venduti i terreni “d’oro” del Quadrante di Tessera attraverso un piano di valorizzazione.
Sul piano societario, la Cmv Spa passerà alla CdV Gioco spa il ramo d’azienda (le sedi di Ca’ Vendramin e di Ca’ Noghera, i terreni annessi a Ca’ Noghera, per l’attivo; per il passivo passano i 41 milioni di mutui per Ca’ Vendramin e i 47 milioni da Banca Intesa). La rivalutazione del valore dei terreni di Ca’ Noghera servirà a «bilanciare il valore degli asset conferiti, iscritti a bilancio per 80 milioni con il debito trasferito di 88 milioni».
Alla Cmv Spa resta la partecipazione nella CdV Gioco Spa, la partecipazione di minoranza a Palazzo Grassi e l’ex Casinò del Lido, il cui usufrutto va al Comune fino al 2017. Nel giro di due anni i terreni di Tessera saranno venduti e a quel punto sarà liquidata la società patrimoniale.
Mobilità. Il piano comunale tocca anche la holding della Mobilità prevedendo non la incorporazione di Actv in Avm, come prevedeva il piano Zappalorto, ma la procedura di spezzettamento e “morte” di Pmv spa dentro Avm e Actv. Resta Vela Spa.
Immobiliare. Per il settore immobiliare, il piano comunale prevede sia Ive che Vega Scarl e si pensa di ristrutturare Insula (indebitata per 38 milioni di euro) e forse in futuro di fonderla con l’Immobiliare veneziana srl che dovrebbe veder cessare il Consorzio Urban.
Dismissioni. Prevista la vendita della Nicelli Spa; la cessione delle quote di Venezia Spiagge (dopo il rinnovo della concessione balneare). Il Comune è già uscito dalla Marco Polo System Geie; ha dismesso la quota in Residenza Venezia Srl; Promovenezia è in liquidazione da luglio. Il Comune dismetterà anche le quote in Interporto Venezia (1,09%), Banca Popolare etica (0,01%), Autovie Venete (0,2%) cessata a fine 2014 mentre le quote di Abate Zanetti (0,34%) dovrebbero passare al Cavallino. Resta la quota, simbolica, dentro la Mag Venezia.
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