Partecipate, Casinò di Venezia maglia nera in Italia
VENEZIA. Con 20,3 mln di euro di passivo patrimoniale la partecipata di Venezia Cmv è la maglia nera delle misto pubblico privato, dato 2012, scovata dall'indagine sulla spending review fatta dal commissario Carlo Cottarelli. Se l'acronimo - peraltro relativo ad una società immobiliare - ai più non dice nulla, in realtà si tratta del Casinò di Venezia con sede principale nella storica Cà Vendramin Calergi, in pieno Canal Grande (dedicata al gioco glamour) e la 'succursalè di Cà Noghera (a due passi dall'aeroporto 'Marco Polò) in stile Usa, dedicata per lo più alle slot-machine. Con l'inizio della crisi economica il Casinò è letteralmente crollato, e dai primi posti tra le case da gioco, quella veneziana è stata superata dalle altre in Italia. Il Comune (titolare al 100% della società), tra debiti, contratti con gli addetti e difficoltà di rilancio, nel tentativo di sanare il bilancio (non ancora stato approvato) ha tentato di venderlo a società americane e russe con un'apposita gara, andata però diserta. Oggi - il Comune è commissariato dopo le dimissioni del sindaco Orsoni - si tenta la strada della privatizzazione con una cordata di imprenditori veneziani. Ma il commissario Vittorio Zappalorto sta anche valutando di non perdere questo pezzo di Venezia, tentandone un rilancio. Per farlo sta studiando una manovra da 4 milioni 25 mila euro di interventi sul personale, la cui applicazione avrà tempi strettissimi, imposti dall'approvazione del bilancio. Si punta poi sul recupero della produttività e al taglio degli straordinari. Ma saranno riorganizzati anche i servizi, con una riduzione di 30 posizioni organizzative (i quadri dell'ente) su 230 attualmente esistenti e un taglio del 70% sulla loro retribuzione di risultato; ridotti del 30% gli incentivi sui progetti speciali e sulle indennità del personale ispettivo e sui responsabili dei vari uffici. I dati più recenti si riferiscono a febbraio 2014, quando il Casinò di Venezia ha chiuso con un incasso complessivo di 8.574.240 euro, registrando un incremento del 4,78% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
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