Parrucchiera in pensione nei guai

Chioggia. Lavorava in casa, ma in nero: multa salata e chiusura dell’attività
- La parrucchiera ha reagito all'aggressione
- La parrucchiera ha reagito all'aggressione

CHIOGGIA. Esercitava abusivamente la professione di parrucchiera in un locale in calle Manfredi, forse con un po' troppo successo. Così una signora di 62 anni ha ricevuto due visite sgradite: prima quella della guardia di finanza, poi quella della polizia locale. Dalla prima ha ricavato una sostanziosa multa per evasione fiscale, dalla seconda un'ordinanza di chiusura dell'attività.

La signora in questione aveva lavorato molti anni come parrucchiera, perfettamente in regola. Il suo salone, come spesso accade nelle piccole comunità, era sì un negozio, ma anche un luogo di ritrovo, in cui scambiare quattro chiacchiere sulla vita, i figli, i mariti, il lavoro, ecc. Così, quando è andata in pensione, quello che si è sentita mancare non era solo l'introito economico ma, probabilmente, anche un sistema di vita e di relazioni sociali. Forse per questo aveva deciso di continuare ad esercitare la sua attività: un po' faceva comodo raggranellare qualche soldo in più; un po' manteneva un contatto col mondo, e col giro di amiche-clienti formato negli anni, senza l'assillo di doverci dedicare tutta la giornata. Peccato che l'attività fosse anche in nero e la signora, oltre a fare concorrenza sleale alle parrucchiere “vere”, sottraesse i suoi guadagni al fisco. Così, un giorno di marzo, sono arrivati gli uomini della guardia di finanza che hanno trovato la signora al lavoro, con tutta l'attrezzatura del caso (caschi, lavandini, poltrone, ecc.), ma senza uno straccio di documentazione fiscale.

Le Fiamme gialle, dopo l'ispezione, hanno trasmesso la segnalazione alla polizia locale che, pochi giorni fa, ha rilevato la mancata presentazione della dichiarazione di inizio attività e dei documenti correlati e ne ha disposto, quindi, la chiusura.

Diego Degan

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