«Parole molto pericolose Quel professore va rimosso»
Non ha dubbi: «Questo professore ha usato parole pericolose, esercita il suo ruolo di professore utilizzando argomenti sbagliati, è un uomo pericoloso. Chiedo al preside e alla direttrice dell’Ufficio scolastico regionale di rimuoverlo, perché un professore che dice e scrive certa cose è pericoloso per i suoi studenti, tra i quali, statisticamente, potrebbero esserci una ragazza lesbica o un ragazzo gay. Chissà come si saranno sentiti ad ascoltarlo e a leggere i suoi appunti».
Alessandro Zan, presidente dell’Arcigay Veneto fino all’anno scorso, da alcuni anni uno dei volti più noti in Veneto nel movimento Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e oggi candidato al parlamento per Sel, è un fiume in piena dopo aver letto gli appunti che il professore del liceo Foscarini ha consegnato ai suoi alunni per aprire, come ha spiegato lo stesso docente, una riflessione su omosessualità e diritti, tema sul quale era stato sollecitato dai ragazzi. «Non si può nel 2013» aggiunge Zan «dire che l’omosessualità è una malattia. Cose del genere mi era capitato di sentirle dai politici, soprattutto quelli della Lega Nord, Borghezio e simili, ma mai da un professore, che esercita un ruolo molto delicato nei confronti dei suoi alunni, di cui dovrebbe essere una guida».
E ancora: «Non si può nel 2013 dire che l’omosessualità è una malattia, e accostare l’omosessualità alla pedofilia come ha esplicitamente fatto il docente nei suoi appunti. Nei quali, tra l’altro, scrive, sbagliando, che l’omosessualità è una scelta, quando ormai tutti sanno che non è così. L’omosessualità è una condizione dell’essere umano come lo è l’eterosessualità».
Per Zan «le cose che ha detto sono gravi come se avesse detto che un bambino di colore è meno intelligente di uno bianco»
Francesco Furlan
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