«Parlerò con il ministro Frattini»

Il primo cittadino di Chioggia contatta la famiglia di Marcello Doria: "Un caso da verificare"
Marcello Doria, 34 anni, in carcere in Argentina con l’accusa di omicidio
Marcello Doria, 34 anni, in carcere in Argentina con l’accusa di omicidio
CHIOGGIA. «Prossimamente dovrò vedere a Padova il ministro degli esteri, Franco Frattini. In quell'occasione si potrebbe organizzare un incontro con i familiari di Marcello Doria».


«In modo che il ministro si renda conto personalmente della situazione e attivi i canali diplomatici più opportuni». Il sindaco Romano Tiozzo, dopo aver letto sulla Nuova la storia del chioggiotto detenuto in Argentina, per un presunto omicidio, si è interessato al caso. «Mi sono messo in contatto con la famiglia - spiega - e ho avviato le possibili verifiche. Nessun dubbio sulla buona fede di chi ha sollevato il caso, ovviamente, ma la delicatezza della questione richiede qualche accertamento che sarà di vantaggio per lo stesso Marcello nei rapporti che si dovranno avere con le autorità argentine. Ma è anche vero che il caso non va trascurato.


Anzi, se ne deve parlare perchè possa essere risolto secondo giustizia e nel pieno rispetto dei diritti umani». La famiglia di Marcello vive metà in Argentina e metà a Chioggia. Il loro congiunto 34enne, cresciuto in quel paese, ma cittadino italiano, faceva il meccanico a Paso de Los Libres. Un'esistenza fatta di lavoro e sacrifici che, ad un certo punto, è stata turbata - riferiscono i familiari - dalle insistenti richieste di pizzo, sempre respinte da Marcello, da parte di alcuni corrotti poliziotti locali. Poi l'accusa di aver ucciso un malavitoso del posto che ha fatto finire in carcere il 34enne dal 2005 ad oggi, facendolo passare per un processo, nel 2009, che l'ha condannato all'ergastolo «senza prove».


Cinque anni di pressioni psicologiche, torture, intimidazioni, persino un tentativo di ucciderlo, secondo il resoconto dei familiari. Ora, dopo essere stati piantati in asso anche dall'unico avvocato che li aveva seguiti, i parenti di Marcello hanno chiesto aiuto a media e istituzioni. Anche Amnesty International si è interessata al caso.

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