Parisotto: «Uniti si poteva vincere»
CAVARZERE. «Munari ritiene di avere la leadership del centrodestra? Bene, si accomodi e vedremo come saprà esercitarla».
Non è andata giù a Pier Luigi Parisotto, il secondo “grande” sconfitto di queste amministrative, la rivendicazione del candidato della Lega Nord di un ruolo guida che, se riconosciuto, avrebbe portato alla vittoria il centrodestra. «Non ho mai avuto il piacere di parlare con Munari», afferma Parisotto, «Ho parlato con i dirigenti della Lega e sarei curioso di sapere cosa hanno da dire adesso: è la terza volta che la scelta del Carroccio di correre da soli consegna la città alla sinistra». Parisotto si riferisce al 2004, quando la Lega corse da sola e permise la breve stagione di Tiziana Mattiazzi, al 2011, quando un tardivo accordo Pdl-Lega (dopo una campagna elettorale che li aveva visti contrapposti) non bastò a contenere la prima vittoria di Tommasi, e a queste ultime elezioni. Insomma il rapporto tra Parisotto e la Lega è sempre stato «problematico». Ma non meno problematico si è rivelato quello tra l’ex sindaco e i suoi ex “colonnelli” di area Fi, An: tre liste si sono divise quell’elettorato senza, peraltro, arrivare al livello di consenso di Tommasi. Ma anche qui Parisotto ritiene che la divisione abbia influito sulla somma dei voti. «L’affluenza è stata di quattro punti sotto quella del 2011 e ritengo che chi ha mancato l’appuntamento con le urne siano elettori moderati delusi dalle divisioni del centro destra. Se io, Salmaso e Bernello fossimo stati uniti ci sarebbe stato un effetto “moltiplicatore” che avrebbe portato al centrodestra, anche senza Lega, un numero di voti paragonabile a quello di Tommasi: la partita si poteva giocare». Ora, comunque, Parisotto e Munari si ritroveranno “insieme” all’opposizione: c’è l’intenzione di una azione comune? «È troppo presto per dirlo. Io, senza dubbio, cercherò intese, come ho fatto prima delle elezioni. Sono convinto che la campagna elettorale di Tommasi, fatta di tante bugie, sarà un boomerang quando, tempo un anno o due, verranno allo scoperto i problemi insoluti (cantiere Ipab) e finiranno i soldi lasciati dalla mia gestione amministrativa».
Diego Degan
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