Da Venezia con una vecchia Panda per correre la Parigi-Dakar

Due trentenni hanno attrezzato una Fiat 4x4 del 1980 per viaggiare fino in Senegal. Seguiranno il percorso parallelo della corsa nel deserto nella categoria auto dedicata agli appassionati: «È un sogno che si avvera»

Due veneziani parteciperanno alla Parigi-Dakar con una Panda
Due veneziani parteciperanno alla Parigi-Dakar con una Panda

La Parigi-Dakar, da sempre sinonimo di motori potenti, mezzi specializzati e team tecnici alle spalle, vedrà per una ventina di giorni anche due amici veneziani a bordo di una Fiat Panda 4x4 del 1980, appositamente preparata per l’esperienza.

A bordo ci saranno Vladimir Grigoriev, 30 anni, e un suo coetaneo che vuole rimanere anonimo, appassionati di viaggi avventurosi e prove estreme, che partiranno da Venezia venerdì 24 gennaio.

«Era un nostro sogno nel cassetto» racconta Grigoriev, che è imprenditore della ristorazione nella città lagunare «partecipare alla Parigi-Dakar; tuttavia con poco budget e senza grandi sponsor diventava un’impresa ancor più ardua. Abbiamo deciso di provarci ugualmente, con quello che abbiamo, e la fortuna si è messa dalla nostra parte. Da un cercatore di tartufi del centro Italia abbiamo acquistato la Panda storica e un media partner locale si è fatto avanti per sostenerci. Siccome la nostra partenza sarà da Venezia, il portale veniceinsiderguide.com ci supporterà economicamente in cambio del suo logo sulla Panda».

La Panda 4x4 coprirà quasi 6 mila chilometri del tragitto, ed è stata sottoposta a revisioni a carrozzeria e meccanica, nel garage dei due amici a Mestre. «Abbiamo rinforzato le sospensioni, aggiunto protezioni al motore e ai filtri dell’aria per la sabbia, montato pneumatici speciali. Avremo con noi un frigo per l’acqua fresca, derrate alimentari a sufficienza e una tenda da tetto», spiegano.

Dopo la partenza da Venezia, i due amici raggiungeranno la Francia, da dove inizierà ufficialmente la sfida, oltrepassando lo stretto di Gibilterra.

Non parteciperanno come concorrenti alla Parigi-Dakar, ma seguiranno il percorso parallelo della categoria auto dedicata agli appassionati. I due hanno deciso di dedicare questa avventura a una causa benefica e umanitaria, a sostegno delle popolazioni che vivono nei villaggi del Senegal. «La Panda non tornerà a casa», conclude Grigoriev, «perché torneremo in aereo; ma se arriveremo a Dakar con il sorriso, per noi sarà stata già una vittoria incredibile».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia