Parentopoli in Consiglio Girotto salva la poltrona
CHIOGGIA. Ma quali raccomandazioni per le assunzioni Brico! L'opposizione non ha mai detto che ci siano state e la maggioranza non l'ha mai ammesso. È stato un perfetto gioco delle parti la discussione, in consiglio comunale, sulla mozione della minoranza che chiedeva le dimissioni dell'assessore Narciso Girotto per la presunta parentopoli chioggiotta. La mozione, come prevedibile, è stata respinta dalla maggioranza, ma la polemica, senza pubblico in sala, ma in diretta streaming, è durata oltre un'ora. Una polemica giocata tra il dire e il non dire sperando di cogliere in castagna l'avversario, ma dimenticando la chiarezza che i politici dovrebbero ai cittadini. L'attacco l'ha iniziato Gianfranco Scarpa (Sel) ricordando le dichiarazioni di Girotto (la cognata assunta sarebbe vedova e bisognosa) all'indomani dello scandalo e chiedendo al sindaco la censura di questo comportamento e il ritiro delle deleghe per «mancanza di etica politica». Difesa di Jonathan Montanariello (Pd): Girotto è esempio di dedizione, serietà e competenza. Nessuna ombra su di lui. Ritirate la mozione. Contrattacco di Matteo Penzo: chi ha mai dubitato dell'onestà? Chi ha mai dubitato della competenza? Siete voi (maggioranza, ndr) che lo dite. Altri politici coinvolti nella Brico connection sono stati zitti, Girotto ha voluto difendersi e ha fatto peggio. Supporto difensivo di Mauro Bisto (Pd): tutti siamo tirati per la giacca, magari potessimo aiutare sempre. Chi è senza peccato? Gravissimo se ci fossero state pressioni sulle aziende, ma non risulta nulla del genere. Insomma, quello che l'opinione pubblica considera raccomandazione (quattro su dieci neo assunti al Brico sono parenti di personaggi politici) in aula è diventata “statistica”, magari anomala, ma pur sempre statistica. E nessuno è andato più in là, accontentandosi della suggestione dei numeri e del confronto con la situazione delle operaie della Comet, quelle sì “raccomandate”, in modo esplicito agli imprenditori delle nuove aziende di Brondolo, da sindacati e Comune, che avevano chiesto che i loro curricula venissero «presi in considerazione» per le nuove aperture. Ma, per queste operaie, la “spinta” è arrivata troppo tardi, ad assunzioni già decise. «Noi ci siamo mossi subito», ha detto il sindaco Giuseppe Casson, «ma gli stessi sindacalisti hanno riconosciuto che era già tardi».
Diego Degan
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