Parentopoli alla veneziana scoppia il caso a Ca’ Farsetti
“Parentopoli” alla veneziana. È l’accusa che i consiglieri di opposizione lanciano al sindaco Luigi Brugnaro. Una raffica di interrogazioni e la richiesta di revocare nomine che, sostiene il capogruppo dei Cinquestelle Davide Scano, «non sono state fatte a norma di Staturo e regolamento».
I casi sotto accusa sono diversi. E riguardano anche le ultime nomine società partecipate del Comune. Il secondo livello di governo da cui dipendono la qualità dei servizi, le entrate. Fedelissimi di Umana, l’azienda del sindaco. Ma anche consiglieri che si sono spesi per lui in campagna elettorale. Avvocati, architetti e professionisti. Con i loro soci e le loro compagne. Scano punta il dito su due architetti, Sara Da Lio, neo consigliere di Veritas, e Nicola Picco (di Avm), entrambi nello stesso studio “fucsia” di Luca Battistella, consigliere comunale mestrino della Lista Brugnaro, delegato alla Smart city. Sara Da Lio è anche la compagna di Battistella. A Venis, prosegue l’interrogazione, è stato nominato invece Stefano Burighel, compagno della consigliera comunale Giorgia Pea. Rincara la dose Monica Sambo, del Pd. Che ricorda la questione dei cambi d’uso di appartamenti di proprietà del marito della consigliera Marta Locatelli, prima delibera Urbanistica votata dal Consiglio comunale. «Vicenda che ha danneggiato l’immagine delle istituzioni», scrive. E cita altre nomine “discutibili”: Paolo Bettio, amministratore di Umana, l’azienda del sindaco, alla presidenza di Venis, Gabriele Senno, padre del consigliere fucsia Matteo, al vertice di Ames. E, ancora Pico e Da Lio.
Anche il nuovo presidente di Insula, l’avvocato presidente dell’Ordine Paolo Chesevani, ha studio in piazza Ferretto ed è il legale di Umana. Un’azienda che il sindaco si è portato in municipio come staff: Morris Ceron, capo di Gabinetto, Derek Donadini, vicecapo di Gabinetto, il responsabile del programma Luca Zuin. «Persone capaci di cui mi fido», ha detto.
Ma le nomine sono altra cosa. I dirigenti delle aziende sono da sempre “fedeli” all’amministrazione. Ma Scano, grillino e avvocato, annuncia battaglia. «Non sono state rispettate le norme dello Statuto», dice, «la competenza che il sindaco chiede agli 80 precari da assumere la deve chiedere anche a questi nominati». Cita i casi di Walter Rosato, consigliere di Vega, Adriana Baso, al Casinò, Maria Valentina Faoro e Giovanna Zabotti all’Avm. «Dove sono le competenze? scrive il consigliere, «chiediamo la revoca». Nicola Pellicani (Lista Casson): «Il sindaco ha perso un’occasione per dimostrare la sua volontà reale di rinnovamento e per mettere alla guida delle aziende persone competenti. Si è usato il manuale Umana».
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