Parco delle Rose, una piazza tra le case

Antonio De Martino
Antonio De Martino
 
LIDO.
«Guardate qua: vi sembra che questa sia un'oasi di verde? E' un'area privata piena di schifezze, di bunker, cemento e abusi degli anni Sessanta. Diventerà una piazza aperta al pubblico, con edifici moderni, supermercati e garage». Antonio De Martino, imprenditore calabrese trapiantato al Lido, difende la sua «creatura». Tra i progetti in approvazione oggi alla Conferenza dei Servizi presieduta dal commissario Vincenzo Spaziante c'è anche la «riqualificazione» del Parco delle Rose. Via la sala giochi, la pizzeria, i piccoli garage e l'ex autolavaggio. Ci saranno realizzate due palazzine a quattro piani e una «torre» con tetto spiovente sul Gran Viale. Un supermercato e due piani interrati con garage. Ma anche strutture modernissime, tetto per impianti solari, colonne in metallo. I comitati protestano e la definiscono un' «operazione immobiliare regalata a un privato». De Martino si infiamma. «Meno male che c'è il commissario Spaziante, altrimenti con le procedure normali qui non si farebbe mai nulla. Come fa un imprenditore ad aspettare anni prima di sapere se investire o no?». Originario di Lamezia terme, adesso De Martino è diventato il presidente dell'associazione «Vivere il Lido», ha messo su un'impresa edile e un'agenzia immobiliare, proprio di fronte al Parco delle Rose. Costruisce e vende appartamenti. Ce n'è bisogno, con tutti quelli vuoti e invenduti? «I miei li vendo», spiega, «e adesso quando avremo il via libera firmeremo il contratto di acquisto dell'area e ci faremo dare i soldi dalle banche». La tipologìa degli edifici è stata modificata dopo la bocciatura dello scorso anno. Gli alberi d'alto fusto, sostiene De Martino, dovranno essere abbattuti ma la Forestale dice che «sono malati» e andrebbero tagliati comunque. Ma che c'entrano gli appartenti di un privato in mezzo all'edilizia Liberty dell'isola, inseriti nel progetto del nuovo Palazzo del Cinema e affidati ai poteri straordinari del commissario? «Anche questo è interesse pubblico», dice De Martino, «noi creiamo una piazza dove adesso c'è una discarica, vedrete, il risultato vi stupirà. E non è vero che l'iter è sottratto al controllo del Comune. Abbiamo l'ok dell'Urbanistica e anche della Soprintendenza. Non basta?» (a.v.)

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