Parcheggi sul marciapiede per 250 moto e biciclette
SOTTOMARINA. Via libera al parcheggio delle due ruote sul marciapiedi del Lungomare.
Con l’ordinanza 103 del 13 aprile l’amministrazione ha deciso di ricavare 250 stalli per bici e moto nel lato ovest del marciapiede est del Lungomare, nel tratto che va dall’Havana club a via Isonzo. Il provvedimento mira a contrastare il fenomeno del parcheggio selvaggio dei mezzi a due ruote che d’estate invadono qualsiasi centimetro libero del centro di Sottomarina, spesso stazionando su aree pedonali. Immediata la polemica della Lega che ritiene che la decisione vada a “regolarizzare un comportamento scorretto che non si è in grado di governare”. Da anni ormai il problema del posteggio selvaggio delle bici e delle moto non trova soluzione. «Lo spazio del marciapiede», spiega il dirigente della polizia locale, Michele Tiozzo, «è ampio e idoneo a ospitare anche gli stalli per i veicoli a due ruote senza creare particolari disagi al transito pedonale. È da anni che si parla del problema, ma finora non sono state trovate soluzioni. Era necessario e indifferibile, in mancanza di idonee misure strutturali atte all’individuazione di nuove aree disponibili alla sosta dei veicoli a due ruote nella zona interessata, e in vista dell’approssimarsi della stagione turistica balneare, procedere in via autonoma e urgente alla definizione di misure correttive che possano contemperare le esigenze di ciclisti e motociclisti con la possibilità di mantenere invariato l’utilizzo dell’ampio marciapiede».
L’ordinanza prevede che vengano contrassegnati 250 stalli nel lato ovest del marciapiede del Lungomare, nella zona centrale, quella che va dall’Havana all’altezza di via Isonzo, da raggiungere con i mezzi condotti a mano. In tutte le restanti parti vige il divieto di parcheggio nelle 24 ore.
«È pura follia», sostiene il consigliere della Lega, Marco Dolfin, «siccome l’amministrazione non è in grado di controllare il parcheggio selvaggio dei mezzi a due ruote che fa? Permette di parcheggiare dove non si può. Per risolvere un problema si legalizza quello che fino a ieri era illegale. Negli anni se ne sono fatte di proposte, solo che nessuno le ha tenute in considerazione. Nel 2008, su mio suggerimento, furono creati stalli all’incrocio tra il Lungomare e viale Umbria, molto utilizzati, che andrebbero aumentati, altri se ne potrebbero ricavare con convenzioni con park privati». «È un provvedimento sperimentale», spiega il vicesindaco, Marco Veronese, «dopo l’estate capiremo se ha funzionato o meno. Fare qualcosa è meglio di non fare niente. Chi per 15 anni non ha risolto il problema, non può stracciarsi le vesti ora che tentiamo di arginarlo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia