Paracadutista si schianta e muore in ospedale

San Stino. L’incidente ieri sulla pista di Skydive Venice. Il cinquantenne si stava allenando con gli amici
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - S.STINO - IL CAMPO DI VOLO DI SKYDIVE VENICE
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - S.STINO - IL CAMPO DI VOLO DI SKYDIVE VENICE

SAN STINO. Una virata troppo bassa e l’impatto, tremendo, al suolo anziché sul laghetto artificiale creato apposta per gli atterraggi. L’incidente è accaduto ieri, poco dopo le 15, a Sette Sorelle, nella sede di Skydive Venice, una struttura sportiva da cui si possono compiere lanci con il paracadute. È una scuola di buon livello, frequentata da persone che arrivano da tutto il Veneto.

La base di lancio SkyDive Venice a San Stino
La base di lancio SkyDive Venice a San Stino

La vittima è un 50enne di Vicenza, Mauro Peressoni, conosciuto da tutti con il nomignolo Perez. Si è spento a 20 ore dall'incidente all’ospedale dell’Angelo di Mestre, dove appena arrivato è stato subito sottoposto a intervento chirurgico per ricomporre le numerose fratture rimediate e bloccare un’emorragia alla testa.

Mauro Peressoni, "Perez"
Mauro Peressoni, "Perez"

Dalle 15 di ieri, da quando è avvenuto l'incidente, tutti i suoi colleghi sono rimasti con il fiato sospeso, sperando in un miracolo che, purtroppo, non è avvenuto. Peressoni era considerato uno sportivo esperto, capace di ottenere ottimi risultati nelle gare di lancio cui partecipa in tutta la Penisola.

L’uomo era arrivato da solo, ieri mattina, per ritrovarsi con alcuni amici che come lui hanno la comune passione per i lanci dal paracadute. A Sette Sorelle ieri era in programma una seduta di allenamento. Ha mangiato con gli altri, poi, attorno alle 15, è avvenuto il lancio. Peressoni ha compiuto la virata quando era a pochi metri da terra, non riuscendo a trovare l’assetto giusto per l’atterraggio sull'acqua. In modo innaturale, con la vela del paracadute che si era aperta normalmente, Peressoni ha compiuto una torsione atterrando sul bordo del laghetto, manovra che lo ha catapultato in avanti di 15 metri. È atterrato sbattendo violentemente la testa, le protezioni hanno potuto fare ben poco.

L’impatto col terreno è stato quindi molto problematico, devastante. Ad assistere alla scena c’era un infermiere: pure lui si trovava lì per lanciarsi. Si è subito adoperato per portargli le prime cure, mentre venivano allertati gli operatori sanitari del Suem 118 di Portogruaro, che sono giunti sul posto dopo pochi minuti. Le condizioni di Peressoni sono apparse subito gravi. Il cinquantenne  non era cosciente. «Temo possa avere conseguenze permanenti alla colonna vertebrale e comunque la sua vita è in pericolo», si era confidato l’infermiere fuori servizio con le altre persone che hanno assistito attonite all’incidente. Purtroppo invece l'esito è stato fatale.

Il quadro clinico si è presentato subito molto delicato e assai problematico. È quindi atterrato, poco distante, l’elicottero di Treviso Emergenze Leone 2, che ha caricato il paziente, destinandolo all’Angelo di Mestre. Mentre Mauro Peressoni entrava in sala operatorio per un intervento chirurgico  in via Condulmer, nella sede di Skydive Venice si sono presentati i carabinieri per raccogliere le testimonianze dei presenti.

La notizia della morte è stata notificata in Procura, dov'è stato aperto un fascicolo per capire le cause dell'incidente mortale.

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