Papa Francesco: suor Olga è “venerabile”

Passo avanti del processo di beatificazione per la religiosa molto conosciuta in città
Chiesa di San Girolamo, Mestre
Chiesa di San Girolamo, Mestre

Suor Olga venerabile. Papa Francesco ha autorizzato ieri mattina la Congregazione delle Cause dei Santi, retta dal Prefetto cardinale Angelo Amato, a promulgare il decreto che, nel riconoscerne le “virtù eroiche”, dichiara “venerabile” suor Olga Gugelmo delle Figlie della Chiesa, la religiosa nata a Poiana Maggiore (Vicenza) nel 1910 e morta a Mestre nel 1943. Si tratta di un passo importante nel processo di beatificazione della religiosa che ora potrà avvenire subito dopo il riconoscimento e l'ufficializzazione da parte della Congregazione delle Cause dei Santi di almeno un miracolo realizzato grazie alla sua intercessione.

La fama di santità di suor Olga è ben presente nella città di Mestre e nella diocesi di Venezia. I particolare è significativo il continuo fluire di devoti presso la sua tomba - custodita nel cimitero di Mestre - e ogni anno, nel mese di aprile, nella chiesa di San Girolamo, dove è presente una comunità delle Figlie della Chiesa e dove si celebra una Santa Messa in ricordo di suor Olga con la partecipazione dei fedeli che l'hanno conosciuta in vita o soprattutto che, sentendone parlare, ne sono divenuti devoti. Di lei si ricorda soprattutto l’ideale mistico-contemplativo dell’adorazione eucaristica che incentrò la sua vita, l'instancabile servizio in parrocchia e una quotidianità vissuta sempre con fede profonda e amore autentico. «Nei pochi anni passati nell’Istituto - scrivono le Figlie della Chiesa sul loro sito - suor Olga ha saputo incarnare in pienezza il carisma delle Figlie della Chiesa, dandone piena testimonianza a tutti. Sempre col sorriso, anche nella sofferenza, Olga della Madre di Dio (questa la specifica del nome che la Fondatrice le ha dato all’ingresso nella famiglia religiosa, per la sua devozione alla Madonna), è stata in ascolto costante della Parola. Cercava di farlo in tutti i modi, senza soste, consapevole di dover dare il suo personale contributo. C’erano i sacerdoti da aiutare, gli ignoranti da istruire, i peccatori da convertire, le giovani da aiutare, gli agonizzanti, gli afflitti, i malati...». Intenso era il suo rapporto con Dio. E prima di morire a Mestre, giovanissima e colpita da meningite fulminante, lasciò una promessa alle sorelle dell’istituto religioso che muoveva i primi passi: «Farò come la Piccola Teresa, ... passerò il mio cielo facendo del bene sulla terra». (m.a.)

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