Papa Francesco all’Angelus saluta la parrocchia di Salzano
CITTA’ DEL VATICANO. Tre giorni a Roma sulle orme di Pio X. E ciliegina finale, il saluto di Papa Francesco al termine dell’Angelus di ieri. «Saluto i fedeli della parrocchia di Salzano nella diocesi di Treviso» dice il pontefice «dove fu parroco don Giuseppe Sarto, poi diventato papa Pio X e proclamato santo, del quale ricorre il centenario della morte». Non si può certo dire che non sarà un fine settimana emozionante e da ricordare per la cinquantina di pellegrini di Salzano, dopo la visita alla capitale per vedere i luoghi di quello che fu il parroco del paese dal 1867 al 1875.
L’iniziativa rientrava nelle celebrazioni dal secolo della scomparsa. A guidare il gruppo l’attuale guida della parrocchia di Salzano, don Paolo Cargnin, che sabato mattina ha celebrato una messa sulla tomba di Pio X. I pellegrini hanno pure visitato le quattro basiliche papali: San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura, Santa Maria Maggiore e San Pietro.
Qui, ieri mattina, hanno assistito dalla piazza alla messa di Papa Francesco e, quando dopo mezzogiorno hanno sentito pronunciare il saluto hanno vissuto il momento più intenso, un sentimento di gioia misto a stupore. «È stato emozionante» spiega don Paolo «ma anche una sorpresa, perché siamo stati i primi a essere menzionati. Nei prossimi giorni valuterò se mandare una lettera di ringraziamento al Pontefice».
Il grosso del gruppo era partito venerdì mattina; erano stati preceduti da tre ciclisti-pellegrini, Franco Minto, Renzo Masiero e Francesco Meneghello, che proprio una settimana fa erano scesi alla volta di Roma in sella alla loro bici, toccando tutti i luoghi della vita e ministero di Pio X.
Così da Salzano sono andati a Riese (Treviso), paese natio del Santo Padre, per poi proseguire con Tombolo, Padova, dove fece il seminario, Castelfranco, Treviso, Mantova e Venezia, dove fu patriarca. In ciascuna tappa hanno ricevuto un timbro su una speciale “tessera del pellegrino”, la testimonianza del loro tragitto di 925 chilometri. Dopo essersi aggregati al resto del gruppo venerdì, ieri hanno fatto ritorno con lo stesso autobus. Intanto le iniziative del centenario si chiuderanno il 24 agosto e don Paolo traccia un primo bilancio. «Questi mesi» osserva «sono stati l’occasione per riflettere sul suo operato, guardando sì al passato ma per capire meglio il presente».
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