Pantegana tra la gente allarme vicino al Duomo

Aumentata la presenza di ratti con i cantieri del Marzenego e del museo M9 Don Bonini: «Un pericolo che avevo segnalato, noi ci siamo già organizzati»

MESTRE. Grossa, spelacchiata e moribonda. Ecco come appariva ieri la pantegana avvistata e fotografata da Chiara Semenzato, redattrice del quotidiano on-line “Piazza Maggiore”, nei pressi del Duomo di San Lorenzo. L’animale, probabilmente agonizzante dopo aver inghiottito un boccone avvelenato, stava percorrendo la stradina che porta nella Corte della Canonica quando è stata immortalata e postata su facebook.

640

Un’immagine emblematica e poco edificante per piazza Ferretto, ma che va solo a testimoniare un fatto già noto a molti: in centro le pantegane ci sono sempre state ma con i vari cantieri, Marzenego ed M9 in testa, sono state cacciate dal loro habitat sotterraneo uscendo allo scoperto.

«Non è la prima volta che avvistiamo un ratto nei pressi della chiesa», spiega Chiara Semenzato. «A volte si tratta di topolini, a volte di pantegane vere e proprie. È fuori discussione che negli ultimi tempi queste presenze siano aumentate».

L’avvistamento è avvenuto ieri pomeriggio, verso le 15.30, ma per chi frequenta la parrocchia di San Lorenzo non è stata una grande sorpresa. Questa estate, per esempio, una pantegana era entrata in chiesa e aveva rosicchiato l’organo. Tanto che lo stesso don Fausto Bonini, arciprete del Duomo mestrino, aveva segnalato la cosa chiedendo un intervento dell’amministrazione comunale, quantomeno per riuscire a gestire queste presenze legate per lo più ai lavori sotterranei. «Le pantegane sono state disturbate dai cantieri», commenta don Fausto, «era un pericolo che avevo segnalato. In ogni caso noi ci siamo premuniti e abbiamo contattato una ditta che ogni quindici giorni viene a controllare la situazione e a effettuare la derattizzazione. Fortunatamente in chiesa non sono più state avvistate, mentre fuori indubbiamente ci sono».

Per affrontare il problema, sono stati disseminate trappole ad hoc attorno al Duomo e anche dentro. Le trappole interne, però, si chiudono immediatamente appena l’animale vi entra per addentare il boccone. In questo modo l’animale tramortito e agonizzante non comincia a girare per la chiesa. Quelle esterne sono diverse: la pantegana fotografata e postata su facebook aveva, almeno all’apparenza, ingoiato il cibo e stava camminando moribonda nei pressi del Duomo.

La questione, naturalmente, è destinata a creare polemiche dato che più di qualcuno, soprattutto i negozianti di via Poerio e qualche commerciante della piazza, aveva manifestato perplessità circa l’apertura del Marzenego proprio per paura di un’invasione di topi e di pantegane.

Gianluca Codognato

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia