Panama Papers: altri tre veneti coinvolti e un goriziano
VENEZIA. Tanti big nostrani e pure tre veneti e un goriziano nella seconda pubblicazione esclusiva dell'Espresso sui documenti panamensi. Nella seconda puntata, dopo aver pubblicato i nomi di Luca Cordero di Montezemolo, Barbara D'urso e Carlo Verdone, il settimanale rivela una società di Silvio Berlusconi, il nome di Stefano Pessina, terzo italiano più ricco nonchè influente manager dell'industria farmaceutica, lo chef di vip Henri Prosperi, ma anche Emanuela Barilla, erede della celebre dinastia della pasta nazionale, Flavio Briatore e Adriano Galliani (qui il dettaglio nazionale).
Ci sono però anche tre veneti in questi secondi 100 nomi: sono il trevigiano di Villorba Giampietro Alessandrini, imprenditore della 2square Group che si occupa di global building contract, ovvero di appalti per grandi costruzioni. Tra i progetti anche immobili a New York, Los Angeles, ristoranti a Barcellona, cantieri in Russia, Dublino, Londra. Alessandrini è un ex consigliere di Permasteelisa, società dove ha lavorato per 18 anni.
Tra i coinvolti, poi, due consulenti d'impresa veronesi. Sono Silvana Gallato e Claudio Mariani, che da profilo Linkedin si presenta come lavoratore autonomo specializzato in alimenti e bevande con attività di consulenza di impresa. Ex Aia, ex Sogema Spa, Mariani abita e lavora nel capoluogo scaligero.
In Friuli Venezia Giulia spunta invece il nome di Giampietro Dal Vecchio, imprenditore metalmeccanico.
Nell' Espresso della scorsa settimana erano cinque i nordestini che apparivano in lista. Nessun veneziano, per il momento.
Un solo padovano, Mauro Carturan che veniva definito commerciante di gioielli. E poi il gioielliere Adriano Chimento di Vicenza dell' omonima maison Chimento che ha sede a Grisignano, con sedi anche in Florida e in Giappone. Fondata nel 1964 la gioielleria è da sempre in mano alla famiglia ed esporta gioielli di lusso nel mondo. Sempre da Vicenza anche Walter Marin, procacciatore d’affari: nel suo profilo Linkedin appare come proprietatrio di BPNet-expert . C’era quindi il bellunese Abramo Da Vià, imprenditore informatico che risulta titolare di una società oggi in liquidazione e oggi fuori Italia. E l’udinese Pantaleo De Carlo, attivo nel settore della grande distribuzione.
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