Pam Panorama perde la causa contro i sindacati
MESTRE. Pam Panorama perde la causa contro i sindacati, dovrà pagare le spese legali. Le parole che ritornano nella sentenza del giudice di Venezia, sono “crumiraggio” e “demansionamento”. Ieri mattina l’annuncio da parte della Filcams Cgil, Uiltucs Uil e Fisascat Cisl. Presenti rispettivamente Fiorella Gatto, Luigino Boscaro e Andrea Stevanin. Nel centro del mirino lo sciopero del 28 maggio per il rinnovo del contratto, pullman per Roma, protesta dei lavoratori. Centri commerciali aperti, manco a dirlo, scalfirli, quasi impossibile. Ma c’è un “però”.
«Il gruppo Pam Panorama, nella fattispecie il supermercato Pam che si trova all’interno del Centro Le Barche di Mestre e il Panorama di Marghera», spiega Roberta Gatto (Filcams Cgil), «ha sostituito il personale in sciopero. Con le nuove normative, però, è possibile una riorganizzazione, ma ricorrendo al personale interno. In questo caso, invece, sono state chiamate maestranze dalla sede amministrativa di Spinea, inoltre sono stati utilizzati quadri e dirigenti, persone che lavorano in ufficio, spedite a fare vendita diretta al banco gastronomia piuttosto che in macelleria e pescheria». E ancora: «Alle casse della Pam delle Barche, eclatante per noi, i clienti trovavano la responsabile del personale di tutto il gruppo Pam, che sta a Spinea, e ancora altri primi livelli». «Questa vertenza», chiarisce Boscaro, «è una delle più scivolose, perché si corre sempre sul filo tra il diritto allo sciopero e a difendersi da parte dell’azienda dallo sciopero, e ha ancora più valore perché Pam Panorama si è difesa invocando il Jobs Act».
E invece ha incassato la condanna per “comportamento antisindacale”, articolo 28 dello Statuto dei lavoratori. «È importante», prosegue, «anche alla luce del fatto che questa azienda è alla guida della Ferdistribuzione, non vuole rinnovare il contratto, non riconosce ai dipendenti i diritti e non è nuova a comportamenti antisindacali».
«Nel Jobs Act», precisa Gatto, «è previsto il demansionamento, ma la giudice di Venezia non ha accolto la difesa, perché si possono demansionare lavoratori a fronte di crisi aziendale, ma non certo per sostituire personale in sciopero e non con personale esterno». «In un momento in cui ci stanno togliendo tutti i diritti, ha ancora più valore questa condanna». La causa è stata seguita dall’avvocato mestrino Leonello Azzarini.
Nella sentenza ritorna il termine “crumiraggio”. L’avvocato esplicita la terminologia. «Ossia il fatto che un’azienda usi dipendenti non in servizio in quella stessa azienda per sostituire lavoratori in sciopero: esiste una legittimità di crumiraggio interno, ma non esterno, il giudice ha condannato questo comportamento collegandolo al fatto che viene utilizzato personale di livello ben superiore che proveniva da altre sedi. Parliamo di amministrativi, gente non dedita alla vendita che sostituiva quarti livelli». Prosegue Azzarini: «È la prima sentenza che viene emessa in materia di mansioni: Pam Panorama sosteneva che con le possibilità di demansionare collegate al Jobs Act era tutto legittimo, non è così, è vero da un certo punto di vista, dall’altro non può essere così riduttivo e non può essere oggetto di un tentativo di paralizzare l’effetto sciopero. È un decreto importante sotto il profilo simbolico».
«Ad oggi non è stato rinnovato il contratto e non c’è la c’è volontà di rinnovarlo», conclude Gatto, «questo decreto è un segnale per gli altri gruppi».
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