Pam, niente multa da 29 milioni
SPINEA. «Si conclude rilevando che le contestazioni contenute nell’avviso di accertamento, oltre che carenti, sono infondate e comunque insufficienti per dimostrare la frode di terzi cui sarebbe stata partecipe Pam ovvero a cui collegare il dovere di diligenza con un sistema di controlli: in conseguenza le riprese effettuate in ordine alle imposte dirette e alla detraibilità dell’Iva devono essere annullate così come le sanzioni e le cartelle di pagamento emesse». Queste le frasi finali della sentenza della Commissione tributaria regionale scritte dal presidente Domenico Labozzetta, il quale ha accolto i motivi presentati tra gli altri dagli avvocati Antonio Franchini e Loris Tosi per conto del grane gruppo del settore della distribuzione Pam. Con questa decisione è stata annullata la sentenza della Commissione tributaria provinciale, che aveva condannato la società a versare 29 milioni di euro per la cartella di pagamento notificata da Equitalia nel 2011.
Nel frattempo prosegue il processo penale davanti al Tribunale, ennesima udienza ieri, dove sono imputati anche i vertici di Pam. Gli indagati sono l'amministratore delegato di Pam Arturo Bastianello, 49 anni, padovano ma residente a Venezia; il presidente del Consiglio d'amministrazione Giovanni Paolo Giol, 84 anni, trevigiano e anche lui con casa in laguna; il direttore commerciale Salvatore Dina, 53 anni, veneziano; la responsabile amministrativa Maria Trevisanato, 58 anni, di Marghera; il direttore acquisti Fabio Godano, 42 anni, residente a Mirano; Maurizio Guarini, 43 anni, di Cittadella, titolare della «I Dogi spa»; Stefano Negri, 42 anni, di Pisa, titolare della «Alinghi Trade spa»; e Robert Rylance, 63 anni, residente a Brescia, titolare della «Erre Trading» di Lipsia.
Stando alle accuse della Guardia di Finanza, gli otto avrebbero costituito e organizzato un'associazione finalizzata a commettere numerose frodi fiscali tra il 2003 e il 2006 (emissione e utilizzo di fatture e documenti per operazioni commerciali in realtà inesistenti; omessa dichiarazione dei redditi e dell'Iva) impiegando le società del Gruppo Pam e utilizzando quelle di Guarini, Negri e Rylance. Al centro degli accertamenti della «fiamme gialle» la compravendita di cellulari.
Giorgio Cecchetti
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