«Pam, due lavoratori discriminati»
SPINEA. Cambia l’appalto, lavoratori sul piede di guerra. Dopo la vicenda Cibis di Pianiga, si mobilitano anche i lavoratori del magazzino Pam di Spinea: organizzato un presidio di protesta per domani mattina, a partire dalle 11.30, davanti agli uffici e al supermercato di via delle Industrie.
Secondo il sindacato Adl-Cobas, i dipendenti sarebbero stati discriminati dalle società in appalto e dal gruppo stesso: «Nel magazzino Pam di Spinea ci sono circa 40 lavoratori che, fino al 31 dicembre, lavoravano per la cooperativa Emilveneta», spiega per Adl-Cobas Vittoria Scarpa, «in doppio subappalto in realtà, dato che Pam ha dato in gestione il magazzino a Nd Italia, che a sua volta l’ha affidato a un consorzio e poi alla cooperativa. Fino al mese scorso i lavoratori ricevevano una paga inferiore al minimo previsto dal contratto nazionale: hanno perciò iniziato a chiedere i loro diritti, poi però è stato annunciato un cambio di cooperativa, l’ennesimo, solo per continuare a mettere all’angolo i lavoratori e non riconoscere loro l’anzianità, gli arretrati e la giusta retribuzione».
«Quando», continua la sindacalista, «è stato chiesto un incontro, l’azienda ha risposto che Adl-Cobas non è un interlocutore e che è necessario rivolgersi ai sindacati confederali». Da allora molti lavoratori sono passati alla tutela della Filt-Cgil, tranne due. «Il 2 gennaio, quando i lavoratori si sono presentati in servizio, i due iscritti Adl-Cobas sono stati lasciati a casa, con la scusa che la vecchia cooperativa li aveva licenziati», denuncia ancora Scarpa, «in realtà la vecchia cooperativa non ha licenziato nessuno e l’esclusione si basa solamente su di una discriminazione in base all’orientamento sindacale». Con queste accuse Adl scende ora in piazza, chiedendo il reintegro immediato dei due lavoratori licenziati e anche la solidarietà dei colleghi ancora in forze al magazzino. (f.d.g.)
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