Palpeggia il fondo schiena alle ragazze nei locali. Sessantenne veneziano nei guai
Chiusa l’indagine nei confronti dell’uomo residente a Castello. Due gli episodi contestati
VENEZIA. L’accusa è pesante: violenza sessuale, in un caso aggravata dal fatto che la presunta vittima era una giovanissima che non aveva ancora compiuto 14 anni. Il pubblico ministero Raffaele Incardona ha chiuso le indagini a carico di un 59enne veneziano, residente a Castello, A.D.C. le sue iniziali, che avrebbe avuto una “passione” che sfocia nel reato: ovvero palpeggiare il sedere alle ragazze.
Due gli episodi contestati al veneziano nell’avviso di chiusura delle indagini che è stato notificato nei giorni scorsi al suo difensore, l’avvocato Matteo Lazzaro. Si tratta dell’atto che normalmente precede la richiesta di rinvio a giudizio. La difesa ha chiesto che il 59enne venga sottoposto ad un accertamento sulla capacità di intendere per valutare se realmente si renda conto dei gesti di cui viene accusato, o se si tratta di una persona con problemi. La perizia potrebbe essere svolta nel corso dell’udienza preliminare con la formula dell’incidente probatorio.
L’episodio più datato risale alla fine di luglio del 2016. La ragazzina era in vacanza con la famiglia in centro storico. In un bar nei pressi di campo San Bartolomeo sarebbe avvenuta la violenza sessuale.
Secondo l’accusa, l’uomo si sarebbe posizionato dietro alla giovanissima e approfittando del fatto che lei si era piegata in avanti per non versare ciò che stava bevendo, le avrebbe toccato il sedere, infilandole la mano sotto alle mutande. Diversa la versione fornita dall’indagato, secondo cui non c’era alcun intento di molestia in quel gesto. Per non finire gambe all’aria dopo essere scivolato sul pavimento del bar che era bagnato perché quel giorno pioveva, l’uomo, che soffre di gravi problemi di deambulazione, si sarebbe appigliato ai pantaloni della ragazzina. Testimone del fatto, la mamma della presunta vittima che aveva chiamato i carabinieri. In relazione a questo episodio, davanti al giudice nei mesi scorsi era stata sentita la ragazzina in incidente probatorio con la modalità protetta prevista per i minorenni.
Il secondo episodio contestato dal pm Incardona risale invece a settembre 2017. In quel caso il palpeggiamento del sedere sarebbe avvenuto nel bagno di una pizzeria di Castello. Il veneziano, secondo l’accusa, avrebbe prima toccato il “lato b” della giovane (in questo caso maggiorenne), poi avrebbe cercato di aprirle la cerniera dei pantaloncini.
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