Palomar, cento a rischio la protesta dei dipendenti

Cambiamenti societari e appalti in scadenza: i lavoratori chiedono garanzie Corteo con la Fiom dalla stazione all’Arsenale, chiesto un incontro a Zappalorto
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 24.10.2014.- Manifestazione dipendenti Palomar.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 24.10.2014.- Manifestazione dipendenti Palomar.

VENEZIA. Un centinaio di dipendenti della Palomar srl, azienda del Gruppo Mantovani ed esponente di punta per la realizzazione del Mose, rischia di essere lasciato per strada. Ieri mattina i lavoratori hanno sfilato con le bandiere Fiom Cgil da Piazzale Roma fino alla sede del Consorzio Venezia Nuova.

Qui, una delegazione ha incontrato il direttore Hermes Redi che ha detto che si sarebbe impegnato a parlare della loro situazione al presidente del CVN Mauro Fabris. Ieri è stata inviata anche una lettera urgente al commissario Vittorio Zappalorto, chiedendo un appuntamento al più presto.

«I lavoratori» ha detto il portavoce Cgil Fiom Luca Trevisan «non si fermeranno e continueranno a chiedere risposte». La situazione dei lavoratori della Palomar ha radici lontane. Nel 2009 l’azienda rileva infatti le attività della Lab-Co, storica società veneziana esperta nella gestione della manutenzione chimiche di Porto Marghera arrivando a 130 circa dipendenti. «Per consentire questa operazione» racconta Trevisan «i lavoratori sacrificarono una quota di occupazione in cambio di un impegno aziendale a diversificare le attività produttive in altri ambiti».

Dopo le inchieste sul Mose la Mantovani ha deciso di sdoppiare la Palomar srl, aprendo anche la Palomar Sistemi, senza però fornire nessuna garanzia sulla continuità dell’occupazione a Porto Marghera. Per Cgil Fiom si tratta di uno sdoppiamento a danno dei lavoratori.

A breve scadrà il contratto con Eni per la manutenzione del Petrolchimico con il risultato che i lavoratori potrebbero rimanere a casa. Qualche mese fa Palomar srl ha affittato un ramo dell’azienda Costan (circa 70 lavoratori) arrivando a circa 200 dipendenti. Alla nuova società Palomar Sistemi andranno circa 90 dipendenti, lasciando a Palomar srl solo le attività nel settore della gestione delle manutenzioni chimiche che attualmente operano a Porto Marghera. A breve scadrà il contratto con Eni e i lavoratori rimasti rischiano di andare a casa. «Il Gruppo Mantovani» ricorda Trevisan «ha acquistato Lab-Cop per le competenze dei lavoratori quando ne aveva bisogno per le attività del Mose con l’impegno che avrebbe diversificato le attività produttive con committenti pubbliche e private, cosa che non ha fatto». E ora i lavoratori chiedono spiegazioni.

Vera Mantengoli

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