Palloncini per l’addio a Santiago
NOALE. Il primo giorno pare si sembra di aver metabolizzato tutto. Al secondo arriva la “botta” vera e propria, come un’onda che giunge a riva. E così, ieri ci si è resi conto ancora di più della tragedia che ha colpito Santiago Berto, morto lunedì all’età di 8 anni in un incidente stradale sulla Noalese a Briana dove sono rimaste coinvolte quattro auto.
I genitori e gli insegnanti della elementare Cesare Battisti di Moniego, paese dove abitava il piccolo, sono sotto choc. Giorno dopo giorno ci si rende conto, senza scampo, della grandezza della tragedia successa. Hanno capito che quel visino sorridente non c’è più, mancheranno per sempre la sua voglia di vivere e simpatia.
L’obiettivo è non dimenticarlo, farlo vivere per sempre in ciascun cuore e a scuola. Intanto sono stazionarie le condizioni del nonno materno e di una delle due donne rimaste coinvolte nello schianto: restano in prognosi riservata.
Scuola. Le iniziative che si vogliono realizzare sono tante. Si è parlato di un albero da piantare nel giardino della Cesare Battisti, della possibilità di legare dei bigliettini ad alcuni palloncini e farli volare in cielo, dove c’è “Santi”. Ieri le maestre hanno letto delle storie ai piccoli sull’allontanamento e fanno il possibile per star loro vicini. Tutto questo dopo i disegni e ricordi elaborati martedì, poche ore dopo la tragedia di Briana. Sconvolti da questa tragedia anche gli altri genitori: difficile farsene una ragione, spiegare ai loro piccoli.
Funerali. Ancora non si conosce la data dell’ultimo saluto, che dovrebbe essere dato nella chiesa di Moniego, dove i Berto sono molto inseriti. Incerta è la partecipazione dei bambini; si valuterà se e quale impatto potrebbe avere andare ai funerali e, saggiamente, le maestre hanno deciso di prendere tempo, per meditare a fondo. Oggi si ritroveranno, ne parleranno e poi faranno una scelta. Ci saranno comunque i rappresentanti della giunta e del Consiglio comunale.
Comunità. Tutti si sono stretti attorno ai genitori Stefano e Sabina, rispettivamente operaio e dipendente del Center Casa di Caselle. Conosciuti e stimati, in queste ore non c’è stato chi non abbia pronunciato parole di affetto e vicinanza nei loro confronti.
Molti conoscevano la loro storia, molti sapevano che avevano già perso un bimbo ancora in gravidanza e con quale tenacia abbiano voluto Santiago, arrivato quattro anni fa dalla Colombia a riempire la loro casa e le loro vite. E lo dimostra il viavai di persone che sono andati a trovarli.
Feriti. Mentre le indagini della polizia locale di Noale proseguono per stabilire cosa sia successo tre giorni fa, si attende il via libera all’autopsia sul corpo di Santiago per far luce su molti interrogativi, primo fra tutto sull’uso o meno della cintura nonostante occupasse i sedili posteriori. Intanto restano in prognosi riservata il nonno materno di 76 anni, G.G., che stava portando il nipote nella sua casa di Stigliano, e T.G.D.P. 46 anni di Scorzè alla guida della Mercedes Classe A. L’altra donna, L.B. 42 anni di Vigodarzere, è già stata dimessa.
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