Pallini da caccia sulle pareti di casa, è protesta

MIRA. Pallini da caccia conficcati su muri, porte e finestre delle case. Parte la stagione della caccia in laguna di Venezia e partono le polemiche sull’attività venatoria che spesso viene svolta a distanza troppo ravvicinata dalle abitazioni. A denunciarlo sono i residenti di Dogaletto e Giare, due località a ridosso della laguna.
«Ci siamo trovati domenica mattina, primo giorno di caccia», spiegano alcuni residenti di via Bastie e via Bastiette a Dogaletto, «i pallini conficcati sulle pareti del muro esterno della casa. I colpi di fucile li abbiamo sentiti fin dal primo mattino e, quando siamo usciti in cortile qualche ora più tardi, abbiamo capito che c’era chi aveva cacciato la selvaggina a distanza davvero ravvicinata alle abitazioni».
Il problema è stati segnalato anche in via Giare e in via Onari una strada laterale della statale 309 Romea a Gambarare. In tutti i casi i pallini da caccia sono finiti all’interno di cortili e hanno danneggiato anche qualche auto in sosta. «Questi episodi», spiegano spaventati alcuni residenti, «si verificano quasi ogni anno con l’inizio della stagione venatoria. A volte abbiamo provato a spiegare ai cacciatori di sparare più distante dalle abitazioni, ma in qualche caso abbiamo ricevuto risposte che sono suonate quasi come sfida e non è il caso di discutere in modo alterato con chi ha un fucile in mano».
I residenti chiedono che possa esserci un controllo più assiduo da parte della polizia provinciale almeno nelle prime settimane di avvio della caccia. Gli episodi di sconfinamento dei cacciatori nelle proprietà e dei colpi sparati a ridosso delle case, o che hanno colpito le case stesse, sono stati segnalati alle forze dell’ordine domenica e ieri mattina. Casi simili non si sono verificati solo nel territorio comunale di Mira ma anche nella zona di Campagna Lupia e Campolongo Maggiore.
Alessandro Abbadir
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