Palio delle Repubbliche marinare, Venezia soltanto terza a Pisa

Il galeone verde parte bene, ma patisce l’handicap della corsia peggiore. Vince Genova che rompe un digiuno di 17 anni

DALL' INVIATO A PISA. Delusione Venezia. Solo un terzo posto a Pisa nella 62esima edizione della Regata delle Antiche Repubbliche marinare. Nonostante una gara coraggiosa, viziata da un numero d’acqua sfortunato. Vince Genova, la meno quotata alla vigilia, che rompe un lungo digiuno durato 17 anni. I genovesi non arrivavano primi dal lontano 2000, vittoria in casa poi seguita da una serie negativa.

Scelta vincente quella di puntare su un equipaggio di giovanissimi campioni del canottaggio, che hanno fatto la differenza. Un’iniezione di fiducia in vista dell’edizione 2018, che si terrà proprio nelle acque genovesi.

Genova, dunque, seguita dai padroni di casa di Pisa, incitati fino al traguardo da decine di migliaia di tifosi assiepati sui Lungarni. Solo terza Venezia. Che adesso dovrà riflettere sul futuro, visto che un ciclo positivo si è comunque concluso.

Si parte alle 17.30 dal ponte dell’Aurelia. Duemila metri il tragitto, in senso contrario alla corrente, segnato da boe e da una curva stretta, tra il ponte Solferino e il ponte di mezzo, temuta da allenatori e timonieri. La regata sull’Arno è sicuramente diversa da quelle sul Tirreno ad Amalfi, nel porto di Genova, in bacino San Marco. Amalfitani e pisani i favoriti della vigilia, Venezia punta sul collettivo e porta in dote i tempi da record registrati in allenamento.

Polemiche e discussioni in mattinata, durante la riunione del Comitato, sul posizionamento del cordino di partenza. E su quale sia effettivamente la corsia migliore. Con una modifica del regolamento, due anni fa, si è introdotta la nuova regola. Non più il sorteggio dei numeri d’acqua, come si era sempre fatto e si fa ancora nelle regate di voga alla veneta.

Per rilanciare la regata dei gozzi, barche tipiche genovesi a quattro remi sempre più in declino, le corsie vengono scelte dai primi classificati nella regata minore. Genova, che aveva dominato la sfida la sera prima, sceglie corsia 4, sulla riva settentrionale dell’Arno. Amalfi la 3, Pisa la 2. Ai veneziani resta quella sottoriva, la peggiore.

Alla partenza sono tutti allineati. Ritmo altissimo, 48-50 colpi al minuto. Genova va subito in testa, sembra sfavorita dal percorso più lungo. Ma via via il vantaggio dei genovesi aumenta. I giovani del galeone bianco non mollano, non bastano i campionissimi e i campioni europei del canottaggio inseriti dalle altre squadre, come il napoletano Giuseppe Vicino sul galeone di Amalfi, Stefanini Agamennoni e Fossi, detentore del record italiano al remoergometro.

Venezia parte bene, mantiene il suo ritmo. Deve subire dall’inizio l’handicap del numero d’acqua e delle onde prodotte dagli altri. E’ una regata all’inseguimento, i tentativi di rimonta falliscono. E al traguardo il galeone verde è soltanto terzo.

Delusione fra i tifosi veneziani al seguito. Che hanno seguito nella due giorni pisana gare e manifestazioni per la festa del patrono San Ranieri.

Da domani si pensa al futuro. E alla rifondazione di un gruppo che ha vinto tanto e adesso dovrà giocoforza voltare pagina.


 

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