Palestre al posto dei capannoni
Spinea. Le zone D potranno ospitare anche centri culturali e altre attività polivalenti con parcheggi
SPINEA. Nuove possibilità di destinazione d’uso per le aree di capannoni e di ex attività agricole delle zone “D” del comune di Spinea, che ora potrebbero ospitare palestre, centri culturali ed altre attività polivalenti, con la comodità di parcheggi dedicati e di trovarsi al di fuori dal traffico delle aree più centrali.
L’ultimo consiglio comunale di Spinea, tenutosi la settimana passata, ha approvato la delibera per modificare alcuni punti delle norme tecniche di attuazione del testo unico in materia edilizia.
In particolare, con la nuova modifica approvata dal Consiglio i fabbricati in zona ‘D’, attualmente destinati al solo uso agricolo ed industriale, potranno essere utilizzati per “terziario diffuso”, cioè pubblici esercizi, commercio al dettaglio ed esercizi di vicinato, uffici pubblici e privati, studi professionali, artigianato di servizio (lavanderie, esercizi di barbieri, parrucchieri, estetiste, carrozzerie, elettrauto, sedi di associazioni, attrezzature ricettive e per lo spettacolo quali scuole private, palestre, centri fitness, sale gioco, cinema, teatro, complessi direzionali e servizi ed attività di interesse comune per l'istruzione, come istituzioni religiose, culturali, associative, assistenziali, sanitarie e ospedaliere.
Per Spinea, oltre a una piccola area a ridosso del Graspo d’Uva, la modifica riguarderà principalmente la zona compresa nell’asse tra la camionabile, la rotonda della Fossa e Crea, per un quantitativo di strutture non ancora definite nello specifico.
«Si tratta di una modifica importante», spiega il sindaco Silvano Checchin, «perché assistiamo sempre più spesso all’abbandono di capannoni realizzati in passato per lo svolgimento di attività produttive industriali e artigianali, contenitori anche di rilevanti dimensioni, realizzati in aree produttive e già dotati di servizi e parcheggi che, se non adeguatamente riutilizzati possono diventare luoghi di degrado e di abbandono. Con questa delibera, sempre nel rispetto del carico urbanistico e delle corrispondenti dotazioni di servizi, tali costruzioni potranno invece essere convertite ad uso terziario, scaricando il peso nelle zone B e C, per ora le più richieste per queste attività, e contemporaneamente favorendo la riqualificazione di ulteriori aree urbane».
Un provvedimento preso nella misura di eliminare capannoni antistorici e vetusti che non fanno che peggiorare l’ambiente circostante.
Con la speranza che queste brutture non vengano più costruite.
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