Palazzo Querini Dubois potrà diventare un hotel di lusso

Accordo tra Comune e Poste Italiane per la trasformazione. La società manterrà la proprietà dell’edificio del Cinquecento

VENEZIA. Via libera alla possibile trasformazione in albergo di lusso con affaccio sul Canal Grande di Palazzo Querini Dubois, il palazzo di proprietà delle Poste Italiane nei pressi di Campo San Polo, vuoto e inutilizzato ormai da sei anni e affidato a Europa Gestioni Immobiliari (Egi) spa, la società di Poste Italiane che si occupa appunto della valorizzazione degli immobili di proprietà del Gruppo.

Comune e Poste hanno infatti raggiunto di recente un accordo sul cambio di destinazione d’uso dell’edificio, già previsto, ma poi bloccato lo scorso anno dalla nuova Variante al Prg della città antica, approvata dal Comune proprio per fermare i nuovi cambi di destinazioni d’uso alberghieri.



Era stata bocciata allora infatti l’osservazione della società delle Poste alla Variante che chiedeva di inserire anche il progetto del palazzo, che è stato per molti anni sede della Biennale, tra quelli che non rientrano nel blocco e non devono dunque passare in consiglio comunale per chiedere una possibile deroga all’apertura, come prevede la delibera approvata dal Comune.

Ora però il problema sarebbe stato risolto e Egi e le Poste potrebbero dunque procedere alla trasformazione del palazzo ai fini alberghieri.

Le Poste vogliono mantenere la proprietà di Palazzo Querini Dubois, ma affidarlo a un operatore alberghiero che si occuperà di trasformarlo in hotel, pagando poi alla società un consistente canone di concessione d’uso.

Una destinazione d’uso alberghiera che doveva essere concessa a Palazzo Querini Dubois dal Comune in cambio della rinuncia al milione di euro circa pattuito (sui 5,3 milioni reclamati) per affitti non versati dalla Biennale, ospitata per dieci anni nel palazzo adiacente a Campo San Polo, a spese di Ca’ Farsetti.

Era stato questo, infatti, il singolare accordo stragiudiziale che il Comune aveva sottoscritto con la società immobiliare di Poste italiane, per scongiurare una causa milionaria già avviata in Tribunale contro la Biennale, che sarebbe stata quasi certamente persa.

Le Poste avevano accettato di «monetizzare» il debito con la valorizzazione patrimoniale di Palazzo Querini Dubois, con il cambio di destinazione d’uso a turistico-ricettivo dell’edificio. Che non si era però ancora perfezionato.

L’Amministrazione si era comunque impegnata a riconoscere un milione di euro alle Poste e la partita economica con la società ora sarebbe stata sanata, anche con la cessione di alcuni terreni da parte dell’Amministrazione.

Le Poste quindi ora stanno valutando se procedere con i lavori di ristrutturazione alberghiera - la strada più probabile - o se mantenere comunque il palazzo per destinarlo ad altri tipi di attività, espositive o di rappresentanza.

Palazzo Querini Dubois, di origine quattrocentesca e completamente ristrutturato alla metà del Cinquecento, è composto di cinque piani e tre ammezzati, con una superficie complessiva di 3.900 metri quadri, oltre a una corte esterna di 220 metri .

Un grande edificio tardorinascimentale, con due piani nobili e affreschi ottocenteschi, che si affaccia da un lato sul Canal Grande e dall’altro sulle adiacenze di Campo San Polo. Il progetto già predisposto prevedeva la realizzazione di 31 stanze e sei suites, con un ristorante, un bar, atlerier commerciali, un salone congressi e una sala espositiva. —
 

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